Lojodice: «Pirandello ma formato Hitchcock»

Ci voleva l'entusiasmo (e un pizzico di ardimento) di un attore e regista cinematografico come Michele Placido per portare il teatro di Luigi Pirandello in un territorio dal vago sapore hitchcockiano. L'impresa si realizza con la messa in scena, da ieri fino al 2 dicembre in cartellone al Teatro Manzoni (ore 20.45, domenica ore 15.30, ingresso 30-20 euro), della commedia «Così è... (se vi pare)», protagonisti Giuliana Lojodice, Pino Micol e Luciano Virigilio. Tratta dalla novella «La signora Frola e il signor Ponza, suo genero», per la prima volta portata sul palcoscenico sul finire degli anni '10 e consacrata in una tradizionale chiave anni '30, l'opera del grande autore agrigentino si trasforma, nell'interpretazione di Placido, in una storia ambientata negli anni '50. Un viaggio nel tempo che, spiega Pino Micol (Signor Ponza), «trova la sua logica nell'avvicinare relativamente a noi una storia attuale come quella immaginata da Pirandello, incentrata sul tema dell'inafferrabilità della verità. Perché non ambientarla nel contemporaneo? Per una semplice ragione di linguaggio: quello di Pirandello va rispettato alla lettera, e avrebbe stonato se ambientato ai giorni d'oggi». Il riferimento a Hitchcock sta tutto, secondo Placido, nella scrittura «cinematografica» di quest'opera che il regista e attore pugliese ambienta in uno scenario di specchi infranti (scenografia di Carmelo Giammello), tali da duplicare le immagini dei protagonisti sul palcoscenico: non solo l'immagine ma la stessa verità, par di capire, si riflettono in mille rivoli possibili. Nel ruolo fondamentale della Signora Frola, giunta in una cittadina di provincia in compagnia del genero Signor Ponza dopo essere scampati a un terremoto, un'interprete d'eccezione come Giuliana Lojodice. «La curiosità della comunità - spiega la protagonista - cresce progressivamente intorno a questi forestieri, in una ridda di ipotesi che potremmo, oggi, chiamare comodamente gossip. La gente non sopporta di non sapere, e questa tensione porta a suggestioni di giallo insieme alla commedia. In paese, ogni personaggio ha un'inflessione dialettale identificabile, dal siciliano al romagnolo, a rappresentare l'eterna provincia italiana. Si tratta di un Pirandello asciugato dei paludamenti e di qualche filosofeo, dove a vincere sono l'ironia e lo spirito.

La mia signora Frola è una donna che dice chiaramente di essere stata costretta a recarsi in quella provincetta miope. Sente la curiosità generale intorno a lei come un'indagine poliziesca».
Teatro Manzoni
Fino al 2 dicembre

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