Lombardia, 4 milioni di dosi ma il governo frena fino al 20

Nelle fasce d'età più avanzate, nove su dieci vaccinati però gli approvvigionamenti scarsi sono una zavorra

Lombardia, 4 milioni di dosi ma il governo frena fino al 20

Un milione di dosi somministrate in 11 giorni, 4 milioni dall'inizio della campagna, oltre la metà delle quali agli over 70. La Lombardia raccoglie i frutti di un mese alla massima velocità. E continua a mordere il freno, accettando con malcelata irritazione i limiti imposti dal piano vaccinale del governo, che è tenuto a salvaguardare un criterio di equità fra le Regioni, tenendo conto della scarsità della «materia prima»: i vaccini a disposizione del Paese.

La Lombardia ha usato 9 dosi su dieci fra quelle ricevute (l'89%): è la soglia chiesta da Roma e non si può consumare quel margine di sicurezza. Ha chiesto quindi più dosi, e ha chiesto che le siano inviati i vaccini «non usati» altrove. «Credo sia ragionevole che il commissario Figliuolo venga incontro alla richiesta delle Regioni che rispettano i target assegnati a livello nazionale - ha detto l'assessore Letizia Moratti rivolgendosi al commissario governativo - E la Lombardia li ha anche superati. Da noi, infatti, meno dell'1% dei cittadini ha rifiutato AstraZeneca». Il tasso di rinunce in effetti è pari circa allo 0,5%.

La Lombardia chiede più dosi anche per far partire le vaccinazioni in azienda. «Solo noi, come associazione, abbiamo ricevuto 400 manifestazioni di interesse da parte di grandi e medie aziende - ha detto il presidente di Assolombarda Alessandro Spada - Ci aspettiamo che la Regione mantenga gli accordi presi. Si tratta di un canale importante che darebbe un'accelerazione al piano vaccini». «Aspettiamo di sapere dal commissario quando partire - ha risposto Moratti - Abbiamo già l'adesione di ben 24 sigle di associazioni datoriali. Dunque, crediamo che, quando ci verrà data la possibilità, partiremo molto rapidamente».

Mentre aspetta via libera e forniture consistenti, la Regione non può far altro che attenersi alla «quota» che le spetta. Visto che conta circa un sesto degli abitanti del Paese, può «consumare» un sesto dei vaccini usati quotidianamente in Italia: 85 mila circa. La tabella di marcia dei prossimi giorni sarà questa: circa 60mila vaccinazioni ieri e oggi, circa 85mila dal 10 al 14, poi di nuovo 67mila sabato 15 e 60mila domenica 16, poi 76mila il 17 e di nuovo 85mila dal 18 al 20.

Nel frattempo Palazzo Lombardia può redigere un bilancio soddisfatto del lavoro compiuto dalla «macchina» che è stata allestita e condotta da Guido Bertolaso. Nell'ultima settimana ha somministrato fra gli 83mila e gli 89mila vaccini. Nei giorni precedenti alla frenata era arrivata per due volte a 115mila, e per due volte (anche il 1° maggio) a 95mila.

Grazie a numeri del genere, le statistiche lombarde fanno segnare un 94% di cittadini over 80 coperti (il 98% se si considerano solo gli aderenti alla campagna) e nella fascia 70-79 i lombardi vaccinati sono il 92% di coloro che hanno aderito e il 77% del totale. «Coperti ormai il 90% degli aderenti over 70» calcola Moratti, prevedendo che entro il 17 maggio, fra poco più di una settimana, la stessa quota di vaccinati sarà raggiunta anche nella fascia 60-69.

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