Massima allerta e caos in città Milano saluta i big della Terra

Oggi chiude il Forum che ha ospitato oltre 50 capi di Stato e di governo Per due giorni strade e quartieri blindati, ma ordine pubblico garantito

La prima giornata del Forum Europa Asia va in archivio senza grossi incidenti: certo le Femen hanno esibito i seni in Duomo contro Putin, gli studenti sfilato in corteo, oppositori e sostenitori del governo bengalese si sono guardati storto in piazza Turr, mentre impazziva il traffico attorno al Politecnico e alla Fiera. Bazzecole di fronte a quello che si temeva, concentrando in un colpo solo 56 capi di Stato e di Governo di Paesi come Russia, Cina, India, per tacer del Giappone e dell'Europa. Ancora poche ore di pazienza dunque, poi oggi alle 13.30, con il pranzo di gala, tutto sarà finito e, tranne qualche alto funzionario, deputato a stipulare gli ultimi accordi, le diverse delegazioni lasceranno la città. Per il sollievo dei responsabili della sicurezza.

Eventi del genere infatti mobilitano i servizi segreti di tutte le Nazioni coinvolgendo centinaia di agenti impegnati a presidiare ogni singolo angolo della città: uomini in tenuta antisommossa, cani per gli esplosivi, artificieri, tiratori scelti sui tetti. Si è cominciato presto ieri mattina, alle 9 il programma prevedeva «incontri bilaterali», che per l'Italia ha significato l'appuntamento al Politecnico tra il presidente del consiglio Matteo Renzi al Politecnico e il suo omologo cinese Li Keqiang. Risultato: due ore di ingorgo, code, automobilisti «prigionieri» nelle vetture. Poco dopo mezzogiorno e mezzo sono iniziati gli arrivi al Milano Congressi in Fiera con successivo «Official Handshake» (stretta di mano) tra i delegati e la cerimonia di apertura. Quindi, dopo le foto di rito le due sessioni plenari. Nel frattempo i residenti hanno dovuto fare i conti con le strade chiuse, il divieto assoluto di parcheggio con relativa rimozione delle auto di quanti si erano scordati dell'evento.

Ad aggiungere problema al problema, lo sparuto corteo degli studenti, anarchici a zonzo, bengalesi, pro e contro il capo di governo del Bangladesh Sheihk Hasina, in piazza Turr e gli ucraini all'Arco della Pace, dove sono stati raggiunti dal loro premier. Non è mancato il fuori programma delle «Femen»: per protestare contro la politica russa , due graziose fanciulle, un'ucraina di 25 anni e una francese di 30, si sono denudate e cosparse di vino rosso (sangue nelle intenzioni) in Duomo. Subito fermate, identificate e rilasciate.

La faticosa giornata si è conclusa alle 20 con la cena offerta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a palazzo Reale. Per l'occasione sin dalle 14 chiusa la fermata Duomo, oggi invece regolarmente aperta, mentre tutti gli accessi al sagrato venivano chiusi con transenne, alle quali si sono assiepati centinaia di curiosi. L'arrivo delle delegazioni ha creato ulteriore caos perché, per far passare le macchine, molte linee di tram sono state interrotte o deviate.

Oggi si inizia ancora più presto: alle 8 Renzi sarà già in prefettura per accogliere i presidenti russo Vladimir Putin e ucraino Petro Poroshenko. E per questo corso Monforte sarà chiusa già alle 7.30.

All'incontro parteciperanno anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, i premier francesi Francois Hollande e britannico David Cameron, il presidente del Consiglio europeo Herman Achille Van Rompuy, presidente della Commissione europea José Manuel Durão Barroso e il ministro degli Esteri, e futuro Alto Rappresentante Ue per gli Esteri, Federica Mogherini. Alle 9.30 riprende il vertice Asem, che si chiuderà alle 13 con la conferenza stampa congiunta. Poi finalmente la città potrà tornare al suo tranquillo tran tran quotidiano.

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