Milanesi a spasso sopra la Galleria

Da metà febbraio due ascensori porteranno i turisti sui camminamenti. Ingressi a otto per volta anche la sera

Milanesi a spasso sopra la Galleria

La Galleria farà in tempo a festeggiare con la faccia pulita il suo 150esimo compleanno. Ad aprile impalcature e pannelli pubblicitari spariranno dall'arco d'ingresso, tornando a svelare l'incisione dedicata a Vittorio Emanuele. Non è l'unica novità, perché la Galleria è «una e trina»: c'è il piano calpestabile, il «salotto buono» con i negozi; un livello sotterraneo, che risale anche questo agli anni della costruzione, dal 1865; e un piano in alto, una delle ultime opere dell'architetto e ingegnere Giuseppe Mengoni, che si snoda con una passerella tra i tetti, parallelamente a via Silvio Pellico, congiungendo piazza Duomo con piazza Scala.

Quest'ultimo, entro l'Expo, sarà percorribile da turisti e cittadini. Almeno in parte: nel tratto che collega i civici 2 e 8 di via Silvio Pellico. Qui da metà febbraio saranno in funzione i due ascensori che porteranno in alto i visitatori, otto alla volta. Si entrerà pagando un biglietto, la tariffa è ancora da definire, «non abbiamo ancora i progetti esecutivi», frena l'assessore ai lavori pubblici Carmela Rozza. Un altro punto panoramico da cui guardare la città, al quale per la prima volta cittadini e turisti potranno avere accesso, anche di notte. Lungo la passerella, che sarà ampliata in larghezza e rimessa in sicurezza, nascerà un percorso museale: pannelli (leggibili anche dai non vedenti con l'alfabeto Braille) racconteranno la storia della Galleria, dall'edificazione a oggi, passando per la ricostruzione postbellica. L'idea nasce su iniziativa dell'hotel Seven Stars Galleria, che ne coprirà i costi. E prevede, in futuro, di riaprire l'intero collegamento dall'alto aereo.

«A dirla tutta il massimo sarebbe aprire anche la parte di passerella che sale sulla cupola della Galleria e sul pennone, in modo da regalare ai visitatori una visione dall'alto della città a 360 gradi», aggiunge, ambiziosa, la Rozza. Un po' come il Reichstag a Berlino, ma con un percorso esterno invece che interno. Che però al momento resta complesso da realizzare, «occorre una soluzione che non intacchi l'interno», aggiunge l'assessore. Il restyling della Galleria comprende anche i locali dell'ex osservatorio meteo, 200 mq a 5 metri di altezza, per ora punto di appoggio del cantiere, che più in là potrebbero diventare oggetto di bando. Oltre alla volta interna della Galleria, che un team di 15 restauratori sta riportando a nuova luce con un lavoro certosino contro il tempo. Dopo l'inizio a settembre 2014, la ripulitura doveva protrarsi per 12 mesi, «poi abbiamo accelerato per ridurli a otto. Per ora siamo in perfetta tabella di marcia», spiega l'architetto Paolo Pecorelli, titolare della ditta Estía che se ne occupa.

In alcuni punti si lavora anche di notte, «dalle 11 di sera alle 7 del mattino, più o meno un paio di volte alla settimana». Sistemare laddove ci sono sbeccature ed eliminare le stratificazioni del tempo, tornando all'originaria luminosità. «Usiamo sei coloriture molto leggere ma diverse: alla fine l'arco non sarà più monotono, ma saranno identificati e scanditi i diversi materiali». Coperti invece i segni delle «grappe», strutture in ferro aggiunte per sostenere i cassettoni, posti in un secondo momento. Anche qui via i ponteggi entro aprile, perché i visitatori di Expo, naso all'insù, possano ammirarne la bellezza. Per il restyling sono stati investiti 10 milioni, cinque stanziati dal Comune nel triennio 2013-15, gli altri da finanziatori privati.

Resta il terzo livello, quello sotterraneo: «Il sogno sarebbe lavorare su questo nella prossima legislatura», azzarda la Rozza. E precisa: «Tra 5 anni ci vorrà una nuova pulizia dell'interno, per evitare che quanto fatto oggi diventi abbandono domani».

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