Milano, blitz al “Cantiere”, la Sardone rivela business illegale del centro sociale

Il consigliere comunale del gruppo misto entra in incognito per documentare ciò che accade nel centro: “un vero e proprio ristorante abusivo, com musica e wi-fi, ma niente scontrino”

Milano, blitz al “Cantiere”, la Sardone rivela business illegale del centro sociale

Il consigliere comunale di Milano nel Gruppo misto Silvia Sardone realizza un servizio all’interno del centro sociale Cantiere per denunciare quanto avviene al suo interno.

Una volta travestita per non rischiare di esser riconosciuta è entrata nell’edificio di via Monte Rosa, occupato abusivamente, come da lei stessa riferito, fin dal 2001. Lo scopo della visità è quello di svelare l’illegale business messo in piedi dagli occupanti del centro, che gestiscono un vero e proprio ristorante.

“Sono entrata all’ora di pranzo nella Taverna Sociale, la mensa illegale del Cantiere, e ho potuto constatare l’esistenza di un vero e proprio ristorante abusivo.”, rivela il consigliere, come riporta “MilanoToday”. “Tavoli, sedie, cucina, musica, persino il wi-fi. Ovviamente del registratore di cassa nemmeno l’ombra, tanto che quando ho pagato il conto non mi è stato rilasciato nessuno scontrino”.

La constatazione dell’illiceità di ciò che ha visto all’interno del centro Cantiere, porta la Sardone ad attaccare le istituzioni locali. “Così fanno affari i centri sociali che Sala etichetta come portatori di valori. Fatturare in nero all’interno di un edificio occupato senza alcun titolo, che tipo di valore è?”.

Non si tratta neppure di un fatto estemporaneo o occasionale, dato che “il servizio ristorazione, a pranzo, va avanti dal lunedì al venerdì e in alcuni giorni del fine settimana è attivo anche alla sera. Tutti i piatti sono rigorosamente sponsorizzati su Facebook e i soldi incassati, come spiegato dagli stessi antagonisti, servono per pagare le spese legali di chi ha avuto problemi con la giustizia”.

Queste sono situazioni ben note in città, eppure tutto sembra andar bene a chi ha, probabilmente, degli interessi a mantenere lo status quo. “Nella Milano amministrata dalla sinistra succede anche questo. Cioè che dei delinquenti abusivi facciano soldi aprendo un ristorante senza che nessuno osi alzare un dito.

Capisco che la sinistra, in perdita di consensi elettorali su ogni fronte, sia alla deriva e si tenga buono chi può garantirgli un pacchetto di voti, però credo che sia inaccettabile chiudere un occhio di fronte a realtà del genere”.

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