"Noi siamo ancora qua a farvi ridere anche grazie ad Anna"

L'attore torna al Manzoni nel suo show con l'inseparabile Lopez. Ed è già sold out...

"Noi siamo ancora qua a farvi ridere anche grazie ad Anna"

Fatti per i record: Massimo Lopez e Tullio Solenghi (e prima ancora quando con Anna Marchesini componevano il mitico Trio) ci sono abituati da sempre. Quando raccoglievano intorno a sé milioni di italiani in varietà tv come Fantastico o con lo sceneggiato comico parodistico de I Promessi Sposi, e oggi che alla seconda stagione del Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show - inanellano sold out ovunque vadano. Ad esempio a Milano, record nel record, tornano al Teatro Manzoni da oggi al 12 gennaio, a poco più di un anno di distanza con lo stesso spettacolo. E non resta un singolo biglietto. Tullio Solenghi sorride, e cerca di spiegare a sé stesso, prima che a noi, questa Lopez-Solenghi Mania.

Nonostante siate vecchie volpi dello spettacolo, vi aspettavate questo successo?

«Se devo dire la verità, no. Beninteso: ci aspettavamo un buon riscontro, l'anno scorso non riuscimmo a esaudire tutte le richieste. Ma una serie di esauriti così, effettivamente è record anche per noi».

Avete inserito qualche novità nello show?

«Sì, qualcosa che è emerso dalle piccole improvvisazioni o dagli imprevisti della stagione scorsa. Ma lo show resta quel mix di gag, parodie, racconti e canzoni insieme alla Jazz Company che il nostro pubblico apprezza».

Si è dato una spiegazione del perché due ottimi attori e comici, non di primo pelo, attirano in sala un pubblico così trasversale anche per età?

«Sono passate due generazioni tra noi e alcuni degli spettatori che vediamo sotto il palco, probabilmente vengono incuriositi dai racconti che fanno di noi genitori, zii e nonni. Poi però si divertono, forse sappiamo stupirli. Oggi la comicità vive su un personaggio fisso, sfruttato sino all'estremo. Noi invece siamo sempre stati variegati, e anomali».

Il maggior complimento che abbiate ricevuto?

«Il paragone coi Monty Python».

Con voi, in qualche modo, c'è sempre Anna.

«Lei è con noi sul palco, nello show conserviamo un momento importante, direi di più necessario, dedicato a lei. E il pubblico ogni volta si commuove con noi».

Nel Trio non ci sono mai state rivalità o screzi?

«Sono sincero: mai. Eravamo tre persone molto diverse ma anche grandi amici. Nessuna competizione interna, sempre in sintonia. Oggi è lo stesso tra me e Massimo».

Un tempo facevate parodia di Reagan e Khomeini, oggi i leader, sono comici involontari, in Italia e all'estero. Più difficile inserirli in una gag?

«Sì. Possiamo sfogarci solo con i due papi conviventi, Bergoglio e Ratzinger. Loro in partenza sono persone serie. Ancora oggi per quella gag dobbiamo stare di spalle sennò ci mettiamo a ridere tra noi».

Lei ama scrivere: non molto tempo fa ha pubblicato l'autobiografico «Bevi qualcosa, Pedro!». Ha qualche progetto letterario?

«A fine tournée io e Massimo ci prendiamo un anno sabbatico,

poi torniamo in scena dalla stagione successiva. Per quanto mi riguarrda, sto scrivendo lo spettacolo Volevo essere Woody Allen, che porterò in scena con altri due attori. Devo ancora limare il testo e scegliere il cast».

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