Con "Nuova Impresa" la Regione aiuta a ripartire

Dodici milioni di euro a fondo perduto per agevolare attività manifatturiere e di commercio

Con "Nuova Impresa" la Regione aiuta a ripartire

«Per noi la Lombardia è la Casa delle Idee, luogo in cui chiunque abbia intuizione e intraprendenza possa concretizzare la propria sfida con il nostro aiuto. Incentivare nuove attività autonome e sostenere le imprese per noi significa sostenere il lavoro». Con queste parole l'assessore regionale allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi sintetizza il senso e l'obiettivo del bando «Nuova Impresa» che si apre oggi e punta a sostenere e incentivare l'avvio di nuove imprese lombarde del commercio, terziario, manifatturiero e artigiani. «Una dotazione finanziaria di 12 milioni di euro a fondo perduto triplicata rispetto alle risorse iniziali - spiega l'assessore - a dimostrazione di quanto la Regione ritenga fondamentale investire sulla nascita di nuove attività in una Lombardia leader per numero di imprese».

L'agevolazione consiste nella concessione di un contributo a fondo perduto fino al 50% della spesa ritenuta ammissibile, che dovrà essere pari ad almeno 5mila euro e comunque nel limite massimo di 10mila euro per impresa. Sono ammissibili esclusivamente le spese sostenute per l'avvio della nuova impresa e comprendono ad esempio gli oneri notarili per la costituzione d'impresa, gli onorari per prestazioni e consulenze relative all'avvio, l'acquisto di beni strumentali, macchinari, attrezzature, arredi anche finalizzati alla sicurezza; inoltre rientrano nei costi anche l'acquisto di software e hardware, i canoni e le spese di comunicazione. Possono partecipare al bando le piccoe medie imprese che hanno aperto una nuova attività sede legale e operativa in Lombardia dopo il 26 luglio di quest'anno, data di approvazione della delibera regionale. Le domande devono essere trasmesse attraverso il sito http://webtelemaco.infocamere.it dalle 14.30 di oggi fino alle 12 del 20 dicembre 2021.

Un bando che vuole contribuire alla crescita del tessuto imprenditoriale regionale che nel terzo trimestre 2021 ha toccato il punto massimo di imprese attive del decennio con 959.861 (+1,2% su base annua). Si tratta di valori che hanno recuperato i livelli pre-crisi, superando anche, per quello che riguarda le imprese attive, i livelli che avevano caratterizzato l'ultimo decennio.

La motivazione di tale andamento è legata ai diversi effetti che il periodo di emergenza sanitaria ha avuto sulle dinamiche di nati e mortalità. Nel 2020 le misure di contenimento della pandemia hanno comportato un forte calo di iscrizioni e cessazioni, ma la diminuzione è stata più marcata sugli ingressi determinando così una discesa dello stock. Nel 2021 le iscrizioni si sono rapidamente riportate sui livelli pre-Covid, mentre le cessazioni sono rimaste su valori inferiori, anche per il protrarsi delle misure di sostegno da parte delle istituzioni che hanno di fatto disincentivato le chiusure.

Questa tendenza è confermata nel terzo trimestre, che registra un numero di iscrizioni (10.632) in linea rispetto allo stesso periodo del 2019 e un numero di cancellazioni (7.193) che risulta invece ancora inferiore di circa 2 mila movimenti.

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