Mannaggia alla musica, cantava Ron. Altrochè, Milano dovrebbe farle un monumento, perchè ormai non c'è estate che non mobiliti festose masse tra un concerto e l'altro, tra un festival e l'altro, tra stadi, arene e ville storiche. E che masse. Basti guardare quanto è avvenuto nel weekend appena trascorso che ha visto affollare San Siro di oltre 140mila ragazzini giunti da ogni parte di Italia per acclamare la band degli «One Direction», i beniamini di turno. Non è stato un caso, e il merito certo va anche a coloro (impresari e amministratori) hanno saputo vivacizzare un programma davvero per tutti i gusti, coinvolgendo anche luoghi urbani. Una febbre acustica sembra contaminare tutti fin dalla mattina quando, camminando per il centro, capita di imbattersi nelle ormai stanziali band di strada o nelle improvvisate anteprime di MiTo che hanno fatto classificare Milano terza piazza mondiale per la musica urbana. Ma certo fa specie leggere numeri altisonanti che in un solo weekend eguagliano stagioni intere di mostre che certo non sono in grado di catalizzare le masse giovanili anche a causa di spazi espositivi poco invitanti rispetto agli standard internazionali. Godiamoci allora il trionfo della musica dal vivo che gode di una salute inversamente proporzionale a quella del mercato del disco.
I giovani rispondono, malgrado il costo dei biglietti non sia sempre per tutte le tasche: ma l'offerta - tra stadio, il festival City Sound all'Ippodromo, Villa Arconati, Latinoamericando, il Ritmo delle città eccetera - è talmente varia e vasta che ce n'è davvero per tutti. Compresi, ovviamente, gli appassionati di classica per i quali ci sono da quest'anno le stagioni estive dell'orchestra Verdi e dei Pomeriggi musicali.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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