Paganini: sulle punte ora vi racconto la vera storia di Zorba

Paganini: sulle punte ora vi racconto la vera storia di Zorba

Quando una dichiarazione d'amore viene fatta non solo con le parole, ma persino sfruttando l'armonia del corpo, danzando, la si può ben definire totale. Dunque, è facile credere a Raffaele Paganini, ex etoile e instancabile ballerino, quando dice che «Zorba il Greco è un personaggio che sento cucito addosso. Lo danzo da quando ho poco più di vent'anni, da quando cercavo di essere lui e dovevo truccarmi per invecchiare. Ecco, ora l'età ce l'ho tutta, ho cinquantaquattro anni, e non devo spruzzarmi i capelli di bianco. Zorba ce l'ho sulla faccia. E, guarda un po', ora posso farne una versione tutta mia. Da giovane dovevo ubbidire a Mikis Theodorakis, ora faccio di testa mia». Di testa sua, vale a dire insieme al coreografo Luigi Martelletta e al compositore Marco Schiavoni che - per «La vera storia di Zorba il Greco», in cartellone al Teatro Manzoni fino a domenica (ore 20.45, domenica ore 15.30, ingresso 32-23 euro, info 02 763 6901) - hanno dato vita a uno spettacolo nuovo di zecca, e che proprio da Milano fa il suo debutto assoluto. «É la storia di un viaggio - spiega Paganini - che è, come spesso accade, scoperta e riscoperta di sé. Zorba è alla vigilia del proprio matrimonio e, prima di legarsi per la vita, si lancia in un viaggio che lo porterà dalla Grecia lontano, e poi di nuovo in Grecia». Quando il ballerino romano parla della terra di Omero il sorriso si distende ad abbracciare un intero paese: «Sono andato spesso in Grecia da giovane - spiega - e appena potevo andavo alla ricerca del paese profondo, quello dell'interno. Quello popolato dagli Zorba. Zorba è tutti e nessuno, in Grecia. É una maschera che incarna lo spirito di un popolo. Come il nostro Pulcinella. Zorba è il pescatore verace, o l'uomo greco che, anche di inverno, non smette le maniche corte». Raffaele Paganini per decenni ha flirtato con il personaggio di Zorba, prima in «Zorba il Greco» («ne ho fatte 700 repliche») e poi nel successivo spettacolo «Sirtaki». «Anche in questo nuovo spettacolo ci sarà spazio per il sirtaki - rivela il ballerino - ma non avrà un ruolo predominante. In fondo, il sirtaki è più una musica che una danza. Come danza è, perlomeno per un ballerino di preparazione classica, un vero scherzo». «La vera storia di Zorba il Greco» cerca di portare il pubblico nel cuore dell'Ellade moderna attraverso scenografia (di Fioriggia Belardo) e costumi (Sartoria D'Inzillo) suggestivi ma - spiega Paganini - «tutto è funzionale alla vera protagonista, che è la danza. Con me ho dieci giovani ballerini, che poi sono la vera ragione per cui io, alla mia età, continui a danzare e preparare spettacoli. Lanciare i giovani è una missione che mi dà entusiasmo. E sento di farla bene, se è vero che ogni anno parecchi dei miei ballerini vengono poi scelti per danzare nelle compagnie di tutto il mondo».

Il Manzoni è la casa giusta per il suo ultimo «Zorba»: «Quello del Manzoni è un palcoscenico perfetto per la danza». E quando gli si chiede quale sia quello del cuore, Paganini risponde senza esitazioni: «il Teatro dell'Opera di Roma».

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