Permessi di soggiorno a cittadini stranieri agevolati da documenti falsificati ad hoc. È questo il motivo per cui sono stati arrestati un sovrintendente di polizia di Milano, un commercialista di Legnano, un ispettore della guardia di finanza ed un messo comunale di Monza, oltre a quattro cittadini egiziani.
Secondo le accuse loro rivolte i coinvolti, dietro pagamento di cifre che potevano raggiungere i 5mila euro, falsificavano le carte necessarie ad ottenere il prezioso documento. Per gli indagati la contestazione del reato di associazione a delinquere, falso, corruzione e abuso d’ufficio. Il giudice ha determinato quattro disposizioni di custodia cautelare in carcere, tre agli arresti domiciliari ed un obbligo di dimora.
Gli indagati avrebbero collaborato per produrre una serie di documenti falsi, così da agevolare sia il rilascio che il rinnovo dei permessi di soggiorno, nonché l’ottenimento del nulla osta necessario per inoltrare richiesta di ricongiungimento familiare di parenti rimasti nei paesi di origine.
Tra le carte falsificate per raggiungere l’obiettivo vi erano, ad esempio, certificati di residenza, certificati medici, dichiarazioni fiscali e buste paga.Almeno 20, stando ai risultati delle indagini condotte fino ad ora, gli stranieri ad aver usufruito dei servizi illegali della banda. Le investigazioni, comunque, proseguono.
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