In piazza tra fumogeni e minacce

Una mattinata di tensione tra Autonomi, Fiom e la polizia che è riuscita a limitare danni e disagi

In piazza tra fumogeni e minacce

La prima della lunga serie di manifestazioni che da qui al 18 animeranno le piazze cittadine, va dunque in archivio dopo una mattinata di fronteggiamenti tra polizia e antagonisti, lanci di fumogeni e petardi, traffico bloccato e l'occupazione della sede cittadina del ministero del Lavoro. Poteva andare peggio, visto che in Fiera si riunivano i capi di Stato e di Governo della Ue per discutere di occupazione e la Fiom aveva organizzato una contro manifestazione. Ma la presenza di un imponente servizio d'ordine ha raffreddato i bollenti spiriti dei manifestanti. Comunque non finisce qui: da domani fino a sabato 18, ci saranno altre 5 dimostrazioni. E non tutte potrebbero finire così «bene».

Per le forze dell'ordine la giornata al Milano Congressi era del resto iniziata quasi 24 ore prima dell'incontro. La Polizia locale aveva svolto un capillare lavoro di informazione per avvertire i residenti che attorno a piazza Carlo Magno ieri sarebbe scattato il divieto di sosta. Molti l'hanno ricordato, qualcuno no, e nel corso della notte diverse venivano portate via con il carro attrezzi. Poi le squadre di bonifica hanno sigillato tombini e rimosso cassonetti dei rifiuti. Di buon mattino tutto era pronto per l'evento, sul quale vigilava un migliaio tra poliziotti e carabinieri. Mentre i ministri iniziavano ad accedere in Fiera, a piazzale Lotto si concentravano Fiom-Cgil, Usb e centri sociali.

Verso le 10 il corteo si è messo in moto, circa 1.500 persone, molto colorate e rumorose. Pochi minuti poi è arrivata la notizia dell'incursione lampo negli uffici milanesi del ministero del Lavoro in via Mauro Macchi dei militanti del centro sociale «Cantiere» tra striscioni srotolati e scritte «no job's act» su muri e vetrate. Il corteo ha quindi imboccato via Scarampo, causando l'immediata paralisi del traffico, per poi piegare su via Teodorico. All'angolo con via Gattamelata il gruppone si è diviso: mentre la maggioranza ha seguito Maurizio Landini, segretario Fiom, fino a piazza Firenze per il comizio, un numero più esiguo ha puntato su piazza Turr, dove avevamo ottenuto il permesso per un presidio. Andando a sbattere contro il muro di blindati e uomini in antisommossa. A quel punto è iniziata la solita sceneggiata di fumogeni, bengala, petardi e fuochi d'artificio. I manifestanti hanno premuto a lungo, ma di passare non se ne parlava. Quindi poco dopo le 11 al grido «corteo, corteo» ha imboccato via Traiano, venendo subito «murati» dalle forze dell'ordine.

Qui il momento di maggior tensione: i manifestanti hanno provato a forzare il blocco, con i più esaltati che hanno cercato di colpire gli agenti con le aste delle bandiere. La situazione sembrava potesse degenerare, quando è stato accordato il permesso a proseguire. A questo punto i «duri e puri» non più di 150-200, imboccata via Traiano, hanno piegato a sinistra su Teodorico diretti verso via Scarampo. La questura li ha lasciati fare, per poi bloccarli poco prima dell'incrocio: se ci fossero arrivati sicuramente avrebbero improvvisato un sit in, paralizzando il traffico di mezza città. E sarebbero stati sgomberati a randellate. Per cui nuovo cordone, nuovi insulti, nuovo fronteggiamento, ma alla fine i «bad boys», visto che non sarebbero mai passati, hanno deciso per un repentino dietro front che, come nel «Gioco dell'oca», li ha riportati alla casella di partenza: piazza Turr. Quindi hanno fronteggiato per l'ennesima volta il muro di caschi e scudi poi, visto che non avrebbero concluso nulla e l'ora di pranzo si avvicinava, alla spicciolata hanno iniziato a lasciare la piazza. Verso le 13, rimaste ormai non più di cinquanta persone, gli organizzatori, pur avendo avuto il permesso fino alle 18, hanno ripiegano le bandiere e se ne sono andati. Tra i grossi sospiri di sollievo dei responsabili dell'ordine pubblico.

Ma questa è sola la prima puntata: si replica già domani, studenti, e sabato, No Tav.

Mentre si riprende la settimana prossima con un'altra manifestazione studentesca il 16 e il forum Europa Asia che si conclude il 17, infine la manifestazione della lega contro gli immigrati il 18, con conseguente contro dimostrazione dei centri sociali. Altri giorni con il fiato sospeso.

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