Protesta degli operai davanti all'azienda: feriti otto carabinieri

Scontri fra dipendenti licenziati e quelli di una nuova cooperativa Contusi i militari chiamati a mantenere l'ordine. Due gli arresti

Protesta degli operai davanti all'azienda: feriti otto carabinieri

Si sta sempre più «incarognendo» la vertenza della Dielle di Cassina de' Pecchi, dove per il secondo giorno consecutivo, sono volati calci e pugni. Giovedì mattina era finita con cinque contusi tra ex dipendenti e proprietari. Ieri mattina i carabinieri hanno provato a frapporsi tra le parti e ne è uscita un'altra rissa, conclusa con 13 contusi: cinque operai e otto carabinieri. Due lavoratori africani sono stati fermati, dichiarati in arresto e quindi messi ai domiciliari: verranno processati questa mattina.

La «Dielle» è un'azienda con sede a Cernusco sul Naviglio e appunto Cassina De' Pecchi in via Galilei 16. Dal 1981 si occupa del riciclaggio di materiali plastici e smaltisce rifiuti per quasi tutti i comuni della Martesa. I suoi impianti sono attivi 24 ore su 24, 365 giorni all'anno, impiegando una settantina di lavoratori. Operai che però non sono alle dirette dipendenze dell'azienda, ma attinti da cooperative che impiegano soprattutto manodopera straniera, dunque con scarsa copertura sindacale. In particolare la Fast Service di Latina, diretta da parenti dei titolari della Dielle. Nei mesi scorsi le maestranze avevano iniziato scioperi e blocchi dell'attività, per ottenere miglioramenti salariali, trattamenti umani più rispettosi, misure igienico sanitarie adeguate, anche in memoria di un operaio romeno morto in fabbrica il 2 febbraio 2012. L'azienda aveva cambiato cooperativa, dalla Fast Service alla Ecoservizi. La discussione si era ampliata anche al mantenimento dei livelli occupazionali, ma dopo infiniti tavoli in Comune e Prefettura, di fatto i vecchi lavoratori vennero lasciati tutti a casa.

A questo punto il braccio di ferro tra gli ex, ormai, operai e la proprietà si è fatto sempre più duro. I dipendenti, sostenuti da Si Cobas e la Cub, hanno iniziato a picchettare i cancelli per impedire l'ingresso di camion e nuovi lavoratori. Fino a quando, dopo giorni di tensioni, si è arrivati al contatto fisico. Giovedì mattina alle 7 una ottantina di persone, tra lavoratori e famigliari, hanno cercato di bloccare gli accessi. Ne è nata una discussione, ben presto degenerata in una rissa che ha coinvolto la stessa titolare della Dielle. Il pronto intervento dei carabinieri ha impedito che la situazione degenerasse, anche se ala fine cinque persone sono rimaste contuse. Ieri la replica. Ancora una volta le due parti sono venute a contatto e sono dovuti intervenire i militari. Lo scontro questa volta è stato più violento e i contusi sono diventati 13: cinque operai e otto carabinieri, uno dei quali azzannato a un dito. Nelle concitate fasi sono stati bloccati due africani della Costa d'Avorio, di 43 e 27 anni, entrambi regolari e residenti in zona.

Accusati di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento delle vetture dei nuovi dipendenti, sono stati posti ai domiciliari e oggi verranno processati per direttissima a Milano. La situazione dunque è molto lontana da una soluzione e nelle prossime ore potrebbero ripetersi picchetti e momenti di forte tensione.

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