Prove di risate allo Zelig cabaret di viale Monza

Gino & Michele ci mettono la faccia, oltre che la cosiddetta "e" commerciale a dividerli, ma lui - da sempre - ci mette l'esperienza, la capacità dirigenziale e, come in questo caso, la voce. Chi conosce l'universo del cabaret milanese, assurto a marchio di qualità anche sul palcoscenico televisivo nazionale, sa che Giancarlo Bozzo è colui che completa il trio magico creatore del marchio Zelig. Martedì scorso, in viale Monza, ha preso il via la 26a stagione dedicata alla risata nello storico locale milanese Zelig Cabaret.
I muri del mitico club meneghino ospiteranno poi la stessa cornice del programma tv Zelig Off, in arrivo su Italia 1 nella nuova edizione 2012 con la conduzione di Katia Follesa e Davide Paniate. E tutte le settimane andranno in scena le prove aperte di ciò che sarà il tv show (ore 21.30, ingresso tavolo 10 euro, tribuna 7 euro, info e prenotazioni 02 255 1774 ). Il locale ospiterà le prove tutte le domeniche e i lunedì sera di settembre, mentre i martedì fino al 1° ottobre saranno dedicati alla registrazione delle puntate tv di "Zelig Off".
Giancarlo Bozzo, riparte il cabaret in città. C'è ancora voglia di ridere a Milano?
«Si. E non solo qui in città, ma in tutta Italia. Quest'anno ho fatto vacanze rigorosamente italiane, e ovunque andassi ho potuto tastare il polso della gente. C'è molta attesa per Zelig e per il ritorno o l'arrivo di vecchi e nuovi volti sul palcoscenico».
I laboratori del locale restano un progetto utile?
«Fondamentale, direi. I nostri come quelli di altre realtà del cabaret. I laboratori di Zelig restano un luogo di incontro, creazione collaborazione preziosissimo e, devo dire grazie al successo televisivo, ogni anno la fila di chi viene a proporsi da noi è lunga».
La stagione 2012/2013 in viale Monza ospiterà volti popolari e amati come Mr. Forest e Stefano Chiodaroli, il trio I Mancio e Stigma (conosciuti per le gag tv degli Emo che "lovvano"). Dobbiamo attenderci anche intriganti novità?
«Ci sarà il nuovo spettacolo di Daniele Raco, tratto dal suo primo libro «È tutto grasso che vola», affiancato dai giovani dello Zelig Lab on the Road di Genova, e poi nuovi artisti che vedremo anche a Zelig Off. Non posso citarne alcuni per non fare torto agli esclusi, ma assicuro che ci sono personaggi che, a mio avviso, resteranno. E poi in cantiere c'è il nuovo progetto Satiriasi, nato da un'idea di Filippo Giardina, incentrato sul genere corrosivo della stand up comedy all'americana».
Resta il problema che molti cabarettisti godono della chance sul palco e in tv, ma poi durano poco…
«Non è detto che un artista sia vivo solo se appare in tv, molti di loro girano i palcoscenici dei locali d'Italia. Certo, come in tutte le categorie ci sono i grandi che lasciano un segno particolare».
Il pubblico che viene in viale Monza è cambiato negli anni? Il successo televisivo di Zelig ha prodotto una mutazione nello spettatore-tipo?
«Forse nei primi anni del grande successo in tv c'è stata una parziale mutazione. Molti venivano al locale, facevano le foto con alle spalle il marchio Zelig. Oggi posso dire che si tratta di un pubblico disparato, non necessariamente di origine televisiva».
La crisi non ha spento dunque a Milano la voglia di ridere…
«Anzi, forse l'ha aumentata.

E poi guardi a livello nazionale: i comici sono ormai gli opinionisti più ascoltati, anche in politica. Pensi ai Guzzanti o a Grillo: i comici sono quelli che lancino uno sguardo obliquo sulla realtà, e risultano, se non più saggi, più ficcanti».

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