Renzi in tandem con Gelmini fa il bullo con Letta e Di Maio

Il leader di Italia Viva: "Enrico le sbaglia tutte. Sala con Luigi? Mai creduto possibile". Discorso su Milano al Parenti

Renzi in tandem con Gelmini fa il bullo con Letta e Di Maio

Matteo Renzi torna a Milano e fa il tris. Ieri ha presentato a fianco dell'ex «nemica» di Forza Italia Mariastella Gelmini - neo big di Azione e candidata in tandem con lui al Senato nei collegi di Milano e Brescia - i nomi del Terzo polo alle Politiche in Lombardia. Venerdì il leader di Italia Viva lancerà la campagna con Carlo Calenda, ancora Gelmini e la ministra ex Fi Mara Carfagna al Superstudio di via Tortona e il giorno prima ri-presenterà al teatro Parenti una versione (aggiornata) del discorso «di un non milanese sulla città concreta e che non molla mai». Lo fece da premier nel 2014 quando per i guai giudiziari l'Italia sembrava tentata di cedere Expo alla seconda classificata Smirne. «Mi chiamava il presidente della Turchia Ergodan perché voleva ospitarla» ha raccontato ieri a margine della kermesse alle Stelline.

Tre passaggi a Milano in una settimana perché è convinto che «nella Lombardia del fare il terzo polo andrà anche meglio del dato nazionale», o almeno ci prova. Anche se per ora i sondaggi nel Paese danno il movimento sotto il 5%. Renzi fa comunque il bullo e sostiene che Impegno Civico di Luigi Di Maio «è sotto l'1». Il sindaco Beppe Sala ha flirtato con l'ex 5 Stelle, per qualche settimana si è parlato anche di una possibile candidatura diretta, anche se qualcuno lo ha accostato anche al Terzo polo. «Ci siamo visti anche da poco con Sala, ma nessuno vuole tirarlo per la giacchetta. Non so cosa farà, ma non ho mai creduto che si sarebbe candidato con Di Maio, hanno venduto la pelle dell'orso senza parlare con lui. Nessuno che goda della mia stima si candiderebbe con Di Maio: è passato dai gilet gialli a Tabacci». Non va più leggero col segretario del Pd Enrico Letta. «Non ne ha azzeccata una neanche per sbaglio, percorso netto. Mi dispiace per il Pd, è finito nelle mani dei populisti. Se ha deciso di allearsi con chi ha fatto cadere il Pd, allora poteva farlo coi 5 Stelle invece che con Fratoianni che parla di abolizione dei jet privati perché inquinano, la quintessenza della demagogia».

Il simbolo Iv-Azione sostiene Sala in alleanza con il Pd. In giunta siede l'assessore Alessia Cappello, la capogruppo in aula Giulia Pastorella e la consigliera Lisa Noja sono candidate (anche contro il Pd), la prima nel collegio uninominale di Milano centro e nel collegio plurinominale Lombardia 1 e l'altra in Senato nel collegio Lombardia 08. Dopo il voto? «Azione sosterrà la maggioranza in Comune come ha sempre fatto, andando nel merito dei provvedimenti e non semplicemente allineati perché si deve» dice Pastorella. Renzi conferma che «con Sala va alla grande» e Gelmini, che gli ha fatto opposizione dura per 5 anni come consigliera Fi, ora è in imbarazzo: «Nei confronti di Sala ho sempre avuto stima per alcune scelte, credo abbia fatto bene con il Patto sul lavoro, ma è più assente sul tema periferie, sicurezza e le regole per il traffico. Alcune proposte ci piacciono e sono utili, altre criticità continueremo a rappresentarle in consiglio». Renzi guarda oltre il voto del 25 settembre, anche se sulle Regionali per ora non si sbilancia su nomi e alleanze. È girato anche il nome di Letizia Moratti, ma Renzi precisa che «si vota a marzo, non c'è bisogno di fare scelte last second. I miei rapporti con Moratti sono noti, da premier la ringraziai sul palco per aver portato Expo a Milano. Vedremo quando si presenterà lo scenario».

Ma è la vice di Fontana ieri, dopo aver fatto pressing sul centrodestra per la candidatura, a smorzare i toni nella prima uscita dopo la pausa estiva: «Per rispetto ai cittadini chiamati a votare il 25 settembre e per rispetto ai partiti impegnati nella campagna elettorale non intendo commentare nessun programma e nessuna posizione. Mi limito al mio ruolo istituzionale».

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