Pronti via. La primavera dell'arte annunciata all'inizio dell'anno dall'assessore alla Cultura Filippo Del Corno entra nella prima settimana calda. Dopo i primi «botti» di Palazzo Reale - record di incassi con Andy Warhol e code chilometriche per il Bacio di Klimt - quella si apre oggi è una fase più interessante dal punto di vista della ricerca contemporanea ma anche della storicizzazione di grandi artisti milanesi del Dopoguerra. Parliamo ovviamente della mostra di Piero Manzoni che a Palazzo Reale, con oltre 100 opere tra cui i celebri «achrome», racconterà al grande pubblico un artista mai completamente compreso ed esageratamente identificato nei vasetti dei suoi escrementi. Ma sarà una settimana all'insegna del «fare sistema» e che vede il Comune, in totale carenza di fondi, alla cabina di regìa di sinergie che vedono in campo l'editrice Skira e fondazioni private come Trussardi, FieraMilano e Hangar Bicocca. Proprio Trussardi farà da cappello a uno degli eventi clou di Miart, la kermesse dedicata al collezionismo che si apre giovedi e che vedrà nei padiglioni di Fieramilanocity - sotto la direzione artistica di Vincenzo De Bellis - 148 gallerie internazionali. Si intitolerà Cine Dreams l'evento a cura del biennalista Massimiliano Gioni e che allestirà al Planetario installazioni multimediali di Stan VanDer Beek, Jeronimo Voss e Katie Paterson. L'antipasto di tutto ciò sarà la performance della body-artista guatemalteca Regina Josè Galindo, Leone d'Oro a Venezia, che inaugura oggi al Pac la sua prima antologica italiana. Un'artista, la Galindo, che mette in scena la sofferenza del proprio corpo come metafore di denuncia sociale. Analogie, per certi versi, con le installazioni multisensoriali di un altro sudamericano che inaugura dopodomani all'Hangar, il brasiliano Cildo Meireles che presenta le sue 12 più importanti opere che coinvolgono udito, tatto, olfatto ed gusto.
Una chicca la offre infine la Gam che in questi giorni ha presentato «Year after Year», raccolta di disegni dalla collezione Ubs di maestri contemporanei del calibro di Roy Lichtenstein, Lucien Freud e molti altri. Una strada da seguire anche in futuro se si vuole finalmente attrarre pubblico in un museo certamente da valorizzare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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