La possibilità che in Lombardia, alle elezioni regionali, ci sia un voto polarizzato fra il leghista Roberto Maroni e il democrat Umberto Ambrosoli è caldeggiata soprattutto dai due principali schieramenti. A dare l’idea che la scelta del nuovo governatore possa ridursi a una sfida a due, fra chi si pone in continuità con il governatore uscente Roberto Formigoni e chi invece no, sono anche le tensioni per un voto "utile" o "disgiunto" che attraversano in queste ore soprattutto l’area di centro e fan gola agli stessi candidati governatore di centrodestra e centrosinistra, convinti entrambi di risultare favoriti da scelte "personalizzate" degli elettori nel segreto dell’urna. E, mentre i "montiani" brigano per raggiungere un accordo di massima con la sinistra, Oscar Giannino apre ad Ambrosoli. "La Regione Lombardia ha bisogno di cambiare - ha spiegato il giornalista in una intervista a Repubblica - ecco perché 'Fare per fermare il declino' è pronto a collaborare con Ambrosoli sui singoli provvedimenti".
Nei giorni scorsi da alcuni esponenti "montiani" era arrivato l'invito al voto disgiunto. Un "inciucio" teso a favorire Ambrosoli, in difficoltà nei sondaggi rispetto a Maroni, in vista di un accordo a più ampio respiro dopo le elezioni. Sebbene consideri la mossa dei centristi negativamente dal momento che, dopo aver dato vita a una nuova formazione, hanno fatto subito marcia indietro invitando i propri elettori a scegliere il voto disgiunto, Giannino conferma l’apprezzamento nei confronti del candidato della sinistra al Pirellone. Tanto da aprire a un eventuale appoggio. "Non sono nelle condizioni di chiedere di sostenere Ambrosoli e di non votare per il nostro candidato", ha spiegato il leader di "Fare pewr fermare il declino" assicurando un aiuto fattivo alla coalizione di Ambrosoli in Consiglio regionale garantendogli più consiglieri possibile "in modo da permettere alla Regione di fare passi avanti". A partire dalla sanità, su cui la sinistra (e non solo) vuole mettere le mani. "Dobbiamo mettere i nostri consiglieri regionali nelle condizioni di dare un sostegno sui singoli provvedimenti, - ha concluso Giannino - per cambiare lo schema dopo 18 anni di politiche unidirezionali".
Da quando i sondaggi hanno parlato di un vantaggio di Maroni, la sinistra si è subito mossa per tessere alleanze trasversali che portino Ambrosoli alla presidenza. Ieri è arrivato anche l’appello del segretario del Pd Pier Luigi Bersani sostenendo che "i voti sono tutti utili" per battere il centrodestra: "Quindi o vince Ambrosoli o vince Maroni". Quello che Bersani ha chiesto è una vera e propria scelta di campo.
La stessa consapevolezza con cui ieri è arrivato a Milano Antonio Ingroia per sostenere la candidatura di Ambrosoli, nonostante alle politiche corra da solo. Insomma, pur di battere Maroni, la sinistra è pronta a imbarcare un'accozzaglia di partiti che va dall'ex pm di Palermo ai montiani, dai democratici ai seguaci di Giannino.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.