Strade chiuse e traffico in tilt: ecco la protesta degli studenti

Circa duemila e 500 ragazzi delle scuole in piazza contro il governo Renzi Un sacco pieno di escrementi rovesciato davanti agli uffici della Cattolica

Strade chiuse e traffico in tilt: ecco la protesta degli studenti

Buona la prima, come si suole dire in questi casi, nel senso la manifestazione con cui gli studenti hanno inaugurato la «stagione» 2014/2015 è andata oltre ogni più rosea aspettativa. In un periodo in cui le dimostrazioni riuscite portano al massimo 500 persone in piazza, ieri hanno sfilato circa 2.500 ragazzi. Con gravi problemi di traffico, mezza città è rimasta paralizzata, e qualche intemperanza di troppo, vedi uova contro Expò Gate e il sacco di letame scaricato davanti alla Cattolica. Poi il corteo è arrivato in Provveditorato, invaso pacificamente dai ragazzi. Qui però il dirigente ha incontrando i giovani, mai successo prima, disinnescando così ogni loro velleità bellicosa.

Appuntamento alle 9.30 in piazza Cairoli, storico luogo di adunata per le manifestazioni studentesche per protestare contro le condizioni della scuola italiana e, già che c'erano, anche contro Expò e job's act. Già alle 10, arrivati oltre quota 2.000, gli studenti si apprestavano a partire, non prima però di aver lanciato una salva di uova contro Expò Gate. Poi via verso Cadorna e poi Carducci, diretti al provveditorato di via Soderini 24. Far sfilare 2.500 persone non è uno scherzo, significa chiudere le strade prima che arrivi il corteo e chiudere solo quando è passato. Risultato: mezza città paralizzata.

In fondo a via Carducci, davanti a palazzo Gonzaga di Vescovado, sede della Formazione permanente, dell'Ufficio Master e dell'Ufficio Internazionale della Cattolica, l'unico vero episodio fastidioso. Un ragazzo si è avvicinato con un grosso sacco di plastica nera e ne ha rovesciato il contenuto davanti all'ingresso: escrementi. Poi ancora avanti, tra bengala, fumogeni, slogan e canzoni di protesta sparate a tutto volume dagli altoparlanti del camioncino che apriva il corteo.

Un'oretta di passeggiata senza incidenti poi l'arrivo in via Soderini. La questura, temendo l'invasione, aveva transennato la cancellata in prossimità del Provveditorato. Ma la sede si trova all'interno di un'area vastissima, ospita altri uffici compresa l'Agenzia per la formazione, l'orientamento e il lavoro. Controllare l'intero perimetro è pressoché impossibile. Così i ragazzi hanno scavalcato la cancellata un centinaio di metri prima e si sono trovati in cortile. Qui sono stati subito bloccati dalle forze dell'ordine, facendo partire la solita estenuante trattativa.

Gli studenti penetrati all'interno, 200 e forse più, hanno preso a chiamare a gran voce il dirigente. E inaspettatamente, non era mai successo prima, è uscito Marco Bussetti e ha preso il mano il megafono. «Le manifestazioni sono positive, perché rappresentanto un momento della vita democratica, per di più se non trascendono in forme di lotta violenta» ha esordito ammansendo i giovani. Che hanno subito rilanciato chiedendo mettesse sul sito del Provveditorato le ragioni della protesta.

Richiesta irricevibile, ma comunque il diniego non ha esacerbato gli animi. Qualche minuto ancora di sit in poi, poco prima dell'13, i ragazzi hanno levato le tende. Senza devastazioni, aggressioni, imbrattamenti o vandalismi. Già un passo avanti.

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