Turismo, imprese in crisi. "Ripresa ancora lontana e spese insostenibili"

L'appello di Confcommercio: "Impossibile ripartire da soli: ora servono più sostegni"

Turismo, imprese in crisi. "Ripresa ancora lontana e spese insostenibili"

Uno scenario fosco per il turismo milanese, è la visione delle imprese della ristorazione, tour operator, agenzie di viaggi e alberghi. Nonostante da lunedì la Lombardia tornerà in zona bianca, per le imprese del comparto turistico e dell'attrattività di Milano, Monza Brianza e Lodi non c'è ancora una percezione di maggior fiducia per una vera ripresa con il ritorno dei fatturati ai livelli pre-Covid. E' il sentiment che emerge dall'indagine mirata di Confcommercio Milano (dati elaborati dall'Ufficio Studi) indirizzata a un segmento di attività legate al turismo con le risposte di 350 imprese (per il 57 per cento della ristorazione, 23 per cento tour operator, agenzie di viaggio, guide turistiche, 20 per cento alberghi e strutture ricettive) dislocate per il 73 per cento a Milano città e hinterland sulla valutazione della ripartenza.

Il 60 per cento delle imprese non crede che per turismo e attrattività possa esserci una decisa ripresa con la primavera avanzata e il 64 per cento fatica ancora a rilevare effetti positivi nell'attività con la diminuzione dei contagi e il progressivo ritorno alla normalità. Alla domanda di quando il fatturato potrà ritornare ai livelli pre Covid, la quasi totalità (il 90 per cento) reputa che il clima di incertezza non permetta di fare previsioni. Per l'8 per cento delle imprese sarà possibile tornare ai livelli del 2019 entro la fine del 2022, per l'1 per cento nel primo semestre di quest'anno, mentre un altro 1 per cento è già tornato ai livelli pre pandemia.

La maggiore criticità indicata dalle imprese è il calo del turismo (61 per cento). A Milano il 54 per cento delle attività del comparto turistico individua nello smart working, con le modifiche dei flussi cittadini, uno dei freni alla ripresa. Percentuale che si alza al 73 per cento nelle imprese di ristorazione. Ma non hanno inciso meno lo slittamento di fiere e congressi (50 per cento), primo tra tutti il Salone Internazionale del Mobile, rimandato a giugno.

Per quanto riguarda, invece, sostegni economici e ristori il mancato rinnovo della cassa integrazione Covid per la filiera turistica ha pesato in termini di riduzione del personale per il 57 per cento delle aziende, con una riduzione in particolare fra il 10 e il 30 per cento dei dipendenti per il 55 per cento delle imprese.

L'intervento prioritario ora che richiedono a gran voce le imprese del settore sono aiuti in materia di costi energetici (69 per cento). La proroga di scadenze fiscali (56 per cento), il rinnovo della cassa Covid (46 per cento), la moratoria dei debiti bancari (43 per cento). «Bene il ritorno in zona bianca della Lombardia afferma Marco Barbieri, segretario generale di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza ma il percorso per tornare ai livelli pre Covid è ancora molto incerto soprattutto per il settore turistico e dell'attrattività. Pesano le perdite subite, il caro energia senza precedenti e le tensioni internazionali. In questa fase ancora molto critica è fondamentale sostenere le imprese con maggiori risorse e rinnovare le moratorie fiscali e creditizie».

Qualche spiraglio all'orizzonte nel settore dei viaggi arriva dalla decisione del governo di annullare tamponi e quarantene per chi arriva in Italia dall'estero e l'abolizione delle liste dei paesi off limits e dei corridoi turistici «Covid-free». «Ora che dal primo marzo si può tornare a viaggiare nel mondo senza i vincoli delle liste o dei corridoi, il turismo organizzato riprende a giocare il suo importante ruolo nel proteggere, consigliare e indirizzare il viaggiatore rispetto alle regole vigenti nei Paesi di destinazione. Finisce un incubo durato due anni» commenta Franco Gattinoni, presidente della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio. Ma per la ripresa effettiva del turismo nel nostro paese c'è ancora molto da fare come sottolinea il presidente di Federalberghi Milano Maurizio Naro: «Al Governo chiediamo l'eliminazione prima del 31 marzo del green pass rafforzato per accedere agli alberghi, per poter lavorare alle stesse condizioni dei nostri colleghi francesi, spagnoli, svizzeri, greci.

Ieri sono state tolte alcune restrizioni per l'accesso in Italia dal 1 marzo ma questo allentamento - conclude - deve riguardare anche tutte le attività legate al turismo e quindi alberghi, ristoranti, musei e trasporto pubblico».

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