Gli ultrà della sinistra milanese contro la Capotosti: "Tolga la celtica dai manifesti"

Nei manifesti per le regionali la candidata di Fratelli d'Italia indossa la croce celtica. Sinistra all'attacco: "Odioso simbolo xenofobo e fascista"

Gli ultrà della sinistra milanese contro la Capotosti: "Tolga la celtica dai manifesti"

Gli ultrà della sinistra milanese vogliono censurare Roberta Capotosti, candidata alla Regione Lombardia. Contro l'esponente di Fratelli d'Italia si sono infatti scagliati i supporter di Umberto Ambrosoli, candidato governatore per il centrosinistra, perché nella fotografia usata per i cartelloni elettorali indossa la croce celtica. La sinistra antidemocratica ha subito tuonato contro l'esponente del centrodestra accusandola di razzismo.

Una polemica a cui la sinistra meneghina non è certo nuova. Un cliché con cui i democratici, che al tempo stesso spalleggiano l'ala antagonista e le frange vicine ai centri sociali, sono soliti attaccare i politici dell'ala più radicale del centrodestra. Già alle Comunali del 2001, il Pd milanese aveva provato a montare il caso con Pierfrancesco Majorino (oggi assessore alle Politiche sociali) che era arrivato addirittura a chiedere alla Capotosti (al tempo candidata con il pdl) di buttare via la croce celtica e rifare i manifesti. Lei non ci aveva nemmeno pensato: "La porto da quando ho 16 anni. Ci faccio gli interventi in consiglio provinciale, non capisco dove sia il problema". Quest'anno il problema si è riproposto con Daniele Nahum, già vicepresidente della Comunità ebraica di Milano e candidato al Consiglio regionale con Ambrosoli, che ha definito vergognosa la Capotosti perché "sfoggia con orgoglio e disivoltura la croce celtica sui manifesti elettoriali". "Mi chiedo - ha, quindi, tuonato Nahum - quale sia la differenza tra lei che fa bella mostra di questo odioso simbolo xenofobo e fascista e gli ultrà che nelle curve sventolano gli stessi vessilli". In realtà, i veri ultrà sono proprio i "democratici" che vogliono stracciare i manifesti e censurare la campagna elettorale di chi non la pensa come loro.

La Capotosti, che aveva già querelato Nahum circa un anno fa, ha replicato spiegando che il vicepresidente della Comunità ebraica di Milano se la prende con la celtica "pur di apparire suigiornali in una campagna elettorale che lo ha visto completamente assente". "Si vergogni lui della sua ignoranza sull’origine di questo antico simbolo - ha concluso l'esponente di Fratelli d'Italia - e sul suo uso strumentale e finalizzato dei mezzi di informazione".

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