Vaccini, con l'ok AstraZeneca la Lombardia tenta la rimonta

Torna il siero sospeso. "Ritardi recuperati in 7 giorni". E la Regione spera di tornare arancione il 29 marzo

Vaccini, con l'ok AstraZeneca la Lombardia tenta la rimonta

Molto rumore per nulla. Dopo i soliti sospetti, ingigantiti dallo stop «precauzionale» in mezza Europa, tornano le vaccinazioni con Astrazeneca. E superati gli intoppi la campagna vaccinale riparte oggi, con la speranza di recuperare i ritardi in una settimana.

La priorità è «riavviare» l'agenda degli appuntamenti. La Lombardia conferma gli obiettivi e conta di arrivare entro un mese a oltre 100mila dosi al giorno. Una campagna che riprende la sua progressione, ovviamente, è fondamentale per il ritorno alla normalità. E intanto dati del contagio stanno migliorando, tanto che la speranza è tornare «arancioni» il prossimo venerdì, a far data da lunedì 29 marzo.

Gli accertamenti delle autorità europee sul siero anglo-svedese hanno dato esito rassicurante e il via libera è stata subito recepito dall'italiana Aifa. «Le vaccinazioni con Astrazeneca potranno riprendere a partire da domani (oggi, ndr) alle 15» ha dichiarato ieri la vicepresidente della Regione Letizia Moratti. Coloro che hanno ricevuto la convocazione per oggi dopo le 15 sono confermati, mentre gli appuntamenti fissati prima delle 15 saranno ricalendarizzati con gli oltre 30mila cancellati.

La Lombardia aveva calendarizzato circa 12mila vaccinazioni al giorno con Astrazeneca. E lunedì, sospendendo in via cautelare l'uso di quel siero, le aveva rinviate. Ora conta di «rimontare». «Abbiamo fatto delle simulazioni ha spiegato Moratti - ipotizzando degli overbooking e confidiamo di poter recuperare entro una settimana gli oltre 30mila appuntamenti rinviati nei tre giorni di sospensione». Oggi stesso verranno inviati gli sms di riprogrammazione degli appuntamenti rinviati, che «saranno inseriti gradualmente nel calendario».

Lo stop aveva seguito le indicazioni dell'Agenzia italiana del Farmaco, ma non c'erano molti dubbi sull'esito del pronunciamento. In Lombardia oltretutto non si sono registrati casi avversi importanti, che abbiano previsto cioè un ricovero ospedaliero dopo la vaccinazione. Lo aveva garantito il direttore generale dell'assessorato regionale al Welfare Giovanni Pavesi, rispondendo in commissione Sanità alle domande dei consiglieri. «Abbiamo casi di dolenzie, di febbricole, ma non situazioni ospedalizzate».

E ieri Moratti ha fatto sapere di aver molto apprezzato le posizioni di Ema che sono emerse dalle dichiarazioni della direttrice Emer Cooke. «Dalle sue parole - ha spiegato - è stato ribadito che il vaccino AstraZeneca è sicuro, efficace, i benefici sono superiori ai rischi e vengono escluse relazioni tra casi di trombosi e la somministrazione dei sieri. Vincere il Covid è fondamentale per permettere al nostro Paese di superare la crisi sanitaria, consentire la ripartenza economica, riappropriarci della nostra vita a livello sociale. I vaccini sono la nostra principale arma contro il Coronavirus, non possiamo fermarci proprio ora che abbiamo a disposizione le armi per vincere questa guerra». «In queste ore - ha aggiunto Moratti - abbiamo avuto rassicurazioni da Oms e dalla stessa Ema, oltre che dal mondo scientifico italiano ed internazionale. È il momento di ripartire con rinnovata fiducia.

Abbiamo intrapreso una fase fondamentale di questa battaglia contro la pandemia, adesso è determinante il convincimento di tutti. Un approccio psicologico positivo nei confronti dei vaccini da parte di ognuno di noi può essere decisivo per vincere il Covid».

L'obiettivo dunque resta: vaccinare tutta la popolazione lombarda entro l'estate.

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