Vede un film alla televisione e dà fuoco al marito che dorme

Vede un film alla televisione e dà fuoco al marito che dorme

Se si tratta di emulazione o di puro caso lo stabilirà l’inchiesta dei carabinieri. Tuttavia ci sono grosse probabilità che la 64enne che l’altra notte è stata arrestata in zona San Siro per aver dato fuoco al marito mentre dormiva dopo averlo cosparso dell’alcool e spedendolo in coma, sabato sera avesse guardato alla televisione il programma di RaiTre «Amore criminale», la serie condotta da Luisa Ranieri che racconta storie vere di donne vittime di relazioni sentimentali malate, al termine delle quali loro stesse ci hanno rimesso la vita. In quella puntata si parlava della terribile sorte toccata a Maria Rita, una donna siciliana di Giarre (Catania), madre di due figli e in fase di separazione dal marito Salvatore, sottufficiale dell’aeronautica. L’uomo, non accettando la fine del matrimonio, aveva maturato un odio fortissimo nei confronti di Maria Rita. E la mattina del 12 novembre 2009, dopo aver cosparso il corpo della moglie con alcool puro, quello contenuto nella classica bottiglietta rosa, le ha dato fuoco, uccidendola, nella loro abitazione.
La vicenda milanese, a parte l’età anagrafica dei protagonisti, ha molti punti in comune, seppure a parti inverse, con la tragedia narrata nell’ultima puntata di «Amore criminale». La signora Rosa Carini, infatti, ha da anni un rapporto tormentato con il marito Luigi Mandarini che ha dieci anni più di lei. I due, entrambi pensionati, vivono da parecchio da separati in casa, nell’appartamento al quinto piano di uno stabile in via Pisanello 8. E la convivenza è diventata talmente insopportabile che la signora ci ha rimesso la salute. E viene seguita dai medici del San Carlo per problemi psichiatrici.
I vicini sostengono di non aver mai assistito a scene davvero pietose, ma conoscono i forti dissapori della coppia. «Sa - spiega una signora piuttosto in là con gli anni - io sono quasi sorda, ma su questi pianerottoli, dove ci sono tre, quattro appartamenti, l’uno attaccato all’altro, si sente tutto di tutti. E quei due litigavano spesso».
Nella notte tra lunedì e martedì è stata proprio una vicina di casa, una donna che vive sullo stesso pianerottolo, a cui si è rivolta la signora Rosa. Le ha suonato al campanello, qualche minuto prima delle due. «Signora Emanuela, signora Emanuela! Ho dato fuoco a mio marito, mi aiuti!.
Emanuela apre la porta e chiama immediatamente il 118. E poco dopo, mentre la moglie si barrica in casa, sul pianerottolo, nelle condizioni di chi stava per ardere vivo, arriva il signor Luigi. In qualche modo l’uomo deve essersi liberato dalle fiamme che l’avvolgevano, ma sviene perché ha ustioni gravissime sul 60 per cento del corpo. La moglie, infatti - come stabiliranno i sopralluoghi della Rilievi dell’Arma - ha usato l’alcool contenuto nella classica bottiglietta rosa (trovata nell’appartamento) per dare fuoco con diversi fiammiferi al marito mentre dormiva tranquillo nel suo letto.
Sul pavimento dell’appartamento i carabinieri trovano tracce di sangue. Il letto è stato distrutto dalle fiamme, così come un comodino e un quadro della stanza. E anche ai militari, a cui ha aperto la porta dell’appartamento senza problemi, la signora Rosa si limita a dire: «Ho dato fuoco a mio marito».


Ora Luigi Mandarini è in fin di vita al centro grandi ustionati dell’ospedale Niguarda dopo che in un primo tempo, era stato portato dal 118 all’ospedale di Desio. Rosa Carini è stata arrestata per tentato omicidio.

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