Roma«O si cambia oppure ricorreremo a metodi convincenti». È la minaccia che conclude una lettera di insulti giunta ieri a Palazzo Chigi al sottosegretario per lAttuazione del programma Daniela Santanchè. La missiva, scritta a mano e corredata da una stella a cinque punte, è stata spedita da Genova il 17 gennaio. Quindi qualche giorno prima degli ultimi scontri televisivi che la Santanchè ha avuto nelle trasmissioni Annozero di Michele Santoro e Agorà di Andrea Vianello, dalle quali se nè andata indignata per il clima da processo sommario imbastito contro Silvio Berlusconi. Ed è proprio questa laccusa rivolta al sottosegretario dallanonimo estensore della lettera: difendere esageratamente Berlusconi con «comportamenti pubblici» ed «esternazioni velenose». Non è la prima volta che la Santanchè è oggetto di minacce: in passato era stata presa di mira dai fondamentalisti islamici a causa della sua battaglia contro il burqa e in difesa dei diritti delle donne musulmane. Il sottosegretario sporgerà denuncia e la lettera con il simbolo delle Brigate rosse sarà messa a disposizione delle forze dellordine per le indagini di rito.
Solidarietà alla Santanchè è giunta da molti esponenti della maggioranza. «Alla sottosegretaria Santanchè - dice il ministro per lAttuazione del programma di governo Gianfranco Rotondi - va la mia vicinanza e la mia piena solidarietà per la lettera di minacce e gli insulti ricevuti. Sono certo che Daniela non si farà intimorire, le siamo tutti vicini e tutti condividiamo le sue battaglie in difesa dei principi di democrazia e di verità». Allarga lorizzonte Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera: «Deploriamo nel modo più fermo la lettera di minacce inviata al sottosegretario Daniela Santanchè da parte di sedicenti Brigate Rosse. Il clima di minacce e di pressioni che si sta profilando è vieppiù intollerabile». Di «atteggiamento intimidatorio ignobile» parla Beatrice Lorenzin, deputata del Pdl, secondo la quale la lettera giunta a Palazzo Chigi «la dice lunga sul clima di intolleranza che vige nel Paese e siamo veramente preoccupati per la lettera minatoria firmata con la stella a cinque punte recapitatale oggi (ieri, ndr)».
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