Molestò bimbo nel cortile di casa Domiciliari al settantenne pedofilo

L’anziano, sorpreso dal padre della vittima era stato arrestato dai carabinieri. Quattro anni fa condannato per un episodio analogo

Paola Fucilieri

Un vecchio pedofilo recidivo messo agli arresti domiciliari nello stesso stabile dove vive la sua giovanissima vittima, l’ultima, in ordine di tempo, ad aver dovuto subire le sue torbide attenzioni. I due, divisi solo da qualche rampa di scale, da porte chiuse che, per un nonnulla, possono restare improvvisamente aperte, in mezzo a una cortina di sospetti, paure e vergogne. Sembra un incubo. Oppure semplicemente uno di quei paradossi che avrebbero fatto sorridere amaramente il grande Ennio Flaiano, uno che di scherzi della vita se ne intendeva. Ai nostri tempi, però, la vicenda è vergata su fogli timbrati in tribunale. Che ha deciso che un 70enne pensionato di Opera, arrestato nei mesi scorsi dai carabinieri della locale stazione per aver palpeggiato un bambino di 7 anni nel cortile di casa, venga posto ai domiciliari. Il bimbo, infatti, è figlio di una coppia di suoi vicini di casa, gente che vive nel suo stesso stabile. Così il vecchio, che un tempo sarebbe stato denunciato per atti di libidine, è stato posto agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale. E poiché è divorziato e non ha parenti che possano ospitarlo altrove, nonché per la sua non più giovane età, sta scontando la misura di custodia cautelare nel suo appartamento. Cioè nel medesimo stabile dove abita la sua vittima.
Tutto ha inizio nel giugno dello scorso anno quando, in una palazzina di Opera, il papà del bimbo nota per caso l'anziano in atteggiamenti inequivocabili nei confronti del figlioletto che gioca in cortile. Dopo aver strappato il bimbo alle attenzioni morbose del vecchio, l’uomo lo denuncia. E in seguito agli accertamenti dei carabinieri di Opera l’anziano pensionato viene arrestato.
Si scopre così che è la seconda volta in poco tempo che costui - un ex parcheggiatore in pensione - viene arrestato con la stessa accusa. Nonostante fino a 67 anni suonati non avesse mai avuto problemi di alcun genere con la giustizia, nel luglio 2002 era stato accusato sempre di violenza (anche allora si era limitato ai palpeggiamenti) su un bimbo di nove anni, sempre dello stesso quartiere. Violenza per la quale l'uomo - pur dichiarandosi innocente - è stato condannato in primo e poi in secondo grado nel gennaio 2004. Già allora, sia per motivi di età, sia perché era incensurato, venne condannato ai domiciliari.
Nei giorni scorsi il nuovo arresto: l'autorità giudiziaria, che ha convalidato le indagini dei carabinieri, ha posto l'anziano nuovamente ai domiciliari. Che sarebbe poi nello stesso palazzo dove abita il piccolo.
«Ha sempre agito in strada, davanti a tutti, non ha mai dato segno di volersi appartare o di voler condurre i bambini altrove - spiegano in tribunale -. Non lo vogliamo scagionare, anzi. Ma visto che fino a pochi anni fa non aveva mai dato segni di squilibrio e non ha mai avuto problemi con la giustizia, deve trattarsi di un uomo malato, degenerato con l’età.

Il fatto che agisca alla luce del giorno e senza preoccuparsi di essere visto, fa pensare che voglia essere scoperto». «Allora, visto che è recidivo, portatelo in una struttura dove possano curarlo!» ribattono i genitori, ancora sconvolti dalla mancanza di scrupoli della Giustizia. Quella che dovrebbe tutelarli.

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