L'Ue prepara la stretta contro l'amante di Putin: cosa succede ora

Nel sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia è stata inserita anche Alina Kabaeva, presunta fidanzata di Putin e attiva nella propaganda del Cremlino

L'Ue prepara la stretta contro l'amante di Putin: cosa succede ora

L'Europa preme su Vladimir Putin e l'obiettivo è quello di interrompere gli attacchi in Ucraina e farlo desistere dall'ampliare il conflitto in altre aree. Con il sesto pacchetto di sanzioni annunciato da Ursula von der Leyen, attualmente sul tavolo del Consiglio in attesa di approvazione, ora l'Unione europea ha spostato il suo focus su Alina Kabaeva, considerata la storica fidanzata e amante di Vladimir Putin. La donna, che all'inizio di questa guerra sembrava si fosse rifugiata in Svizzera, in realtà è stata vista in Russia negli ultimi giorni e probabilmente non si è mai allontanata dal Paese. Ora, Alina Kabaeva è stata inserita nella black list del prossimo pacchetto e se questo verrà approvato, la donna entrerebbe a far parte di una lista che comprende già oltre 1000 persone, alle quali è stato proposto di aggiungere anche il patriarca della chiesa ortodossa russa Kirill.

La 39enne ex campionessa olimpica di ginnastica ritmica sarebbe la madre di almeno tre dei figli dello zar e, se il documento preparato da Bruxelles riuscisse a ottenere il via libera unanime del Consiglio, per Kabaeva scatterebbero il divieto di ingresso nei Paesi membri dell'Unione e il congelamento dei beni. Non è la prima volta che l'ipotesi di far scattare le sanzioni anche contro la campionessa olimpica russa sembra possa trasformarsi in una realtà. Poche settimane fa sembrava che gli Stati Uniti fossero pronti a sanzionarla perché sospettata, tra l'altro, di avere un ruolo chiave nella gestione occulta dei beni di Putin all'estero.

Tuttavia, a Washington la proposta non è passata, perché bloccata dal Consiglio di sicurezza nazionale per il timore che un'azione nei confronti di una persona così vicina al cuore dello zar russo potesse rappresentare un punto di non ritorno e innescare una reazione spropositata da parte del leader del Cremlino. Un timore che, però, non sembra preoccupare l'Europa, tanto che in Commissione vorrebbero punirla per il ruolo centrale che ha svolto e sta svolgendo nella campagna propagandistica in atto da parte del governo di Mosca. Insieme a lei altre tre persone sono state proposte per essere inserite nella black list Ue, tutte accusate di un ruolo importante nella propaganda russa.

Domattina il Coreper, il comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati

membri, è convocato per tornare a discutere del pacchetto, che prevede anche un embargo alle importazioni di petrolio dalla Russia nell'Ue, effettivo entro sei mesi per il greggio ed entro fine anno per i prodotti raffinati.

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