"Baciamano solo da italiani e spagnoli". La rivelazione su Elisabetta II

La Regina Elisabetta era simpatica e alla mano: è il racconto del conte Orazio Zanardi Landi che ricorda, in particolare, gli episodi del baciamano, della limonata e del tentato rapimento da parte di Hitler

"Baciamano solo da italiani e spagnoli". La rivelazione su Elisabetta II

Non perché si è una regina bisogna trattare tutti allo stesso modo, anzi. Anche Elisabetta II era un essere umano con le sue emozioni e preferenze. Fuori dal rigido protocollo che ha sempre scrupolosamente osservato, Queen Elizabeth II è stata una donna amata da tutti per la sua spontaneità e humor come abbiamo visto sul Giornale.it tramite i racconti di un suo ex segretario e portavoce. Grazie al conte Orazio Zanardi Landi, adesso, aggiungiamo un tassello in più sulla conoscenza della monarca scomparsa poche ore fa.

"Ecco chi poteva farle il baciamano"

Invitato a Windsor assieme alla madre che era solita ospitare annualmente la principessa Margaret al Castello di Rivalta, nei pressi di Piacenza, i due presero l'aereo e furono accolti dalle Rolls Royce della famiglia reale inglese. Arrivati a Buckingham Palace, un maggiordono specificò al conte di non salutare la Regina con il baciamano. E invece, in cima alle scale, Zanardi Landi fece l'esatto opposto ma gli andò bene. "Lo accetta di buon grado e mi dà un'affettuosa manata in faccia. Prendo una dentata sulla mano, mi scuso e lei spiega che accetta il baciamano solo da spagnoli e italiani, in visita privata", ha raccontato al Messaggero.

"Ha preparato una limonata"

Insomma, Elisabetta II amava evidentemente il savoir-faire degli uomini mediterranei. Uno dei ricordi che il conte custodisce gelosamente riguarda la simpatia e disponibilità: va bene che si era tra nobili, in qualche modo, ma nulla gli era dovuto. Con tutto lo staff sempre a sua dispozione, la regina preparò personalmente una limonata: "La facciamo sempre io e mia sorella, mi disse. Per me fu uno shock: la regina che ti fa la limonata", ha aggiunto. Un'altra diceria sfatata, almeno con il conte italiano, era legata al toccarla: non era consentito a nessuno secondo il protocollo. "E invece, eccola coi suoi cagnetti che mi prende a braccetto, mi fa la limonata, mi porta in giro per il castello. A una festa ufficiale attraversò la sala per venirmi a salutare. Ero in imbarazzo, perché non sapevo l'inglese".

Il tentato rapimento di Hitler

Durante un pranzo in cui era presente anche l'Aga Khan, come se nulla fosse Elisabetta II iniziò a raccontare che durante l'ultima guerra, lei e Margaret furono mandate in Francia. "Churchill era contrario ma Hitler aveva inviato un commando per rapirle e loro raggiunsero sotto falso nome la Bretagna, dietro le linee. La Regina ne parlava con scioltezza, ma era un segreto di Stato", ha raccontato il conte al Messaggero. Da subito in sintonia, scoprì anche che a WIndsor c'era anche un cuoco italiano che preparava anche qualcosa della cucina francese. Il Covid, purtroppo, impedì un secondo incontro anche con le figlie del conte due anni fa.

L'amicizia con la regina fu possibile grazie a Margaret che non godeva di buona fama a causa del suo carattere.

"Tutti dicevano che era spigolosa e antipatica. E invece era spigolosa ma per nulla antipatica. E dopo il primo anno è tornata altre sei volte in un decennio. Ho così tanti ricordi anche della principessa, voleva fare sempre di testa sua", conclude.

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