Un doganiere molto scrupoloso si è subito insospettito davanti a quel carico di "magliette" così pesante.
Il campanello d'allarme ha dato via a un vero e proprio sequestro. L'accusa è di "incitamento al terrore". Infatti quel carico sospetto nascondeva circa 4000 bambole nazionaliste palestinesi. I pupazzi sono vestiti con abiti tradizionali palestinesi, kefiah d’ordinanza a coprire il volto e una scritta che recita "Gerusalemme è la nostra" e "Gerusalemme arriviamo", ciascuno con un sasso in mano. Il materiale di propaganda palestinese è stato schedato con il nome di "Inciting Dolls". Il carico è approdato a Haifa con una nave degli Emirati Arabi, il destinatario era un grossista che avrebbe voluto intraprendere una nuova attività. Il blocco e il sequestro è stato effettuato dal sistema di profilazione dell'aereoporto di Haifa. Molti media hanno descritto i giocattoli come "anti-israeliani".
Il vice ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Hotovely ha dichiarato. "Queste bambole stavano facendo la loro strada verso l'Autorità palestinese con uno scopo chiaro". Sottolinea che "questo è stato un atto per avvelenare le menti di bambini innocenti. I palestinesi continuano a incitare i loro giovani, utilizzando qualsiasi mezzo necessario per educarli sulla violenza e l'odio. Tutto ciò in una bambola".
Il direttore della dogana aereoportuale di Haifa, Coby Yahav, ha confermato il sequestro e ha sottolineato che "Il
servizio doganale continua il suo lavoro quotidiano nel prevenire il contrabbando in Israele con l'accento sulla contrabbando di armi e impedendo l'infiltrazione di materiale incitamento , soprattutto in questo clima".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.