Bolsonaro in Cile elogia Pinochet. E scoppia la protesta

Gli apprezzamenti nei confronti dell’ex dittatore cileno pronunciati dal presidente verde-oro sono stati subito etichettati dalle autorità di Santiago come “parole avventate”

Bolsonaro in Cile elogia Pinochet. E scoppia la protesta

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro si è in questi giorni recato in visita ufficiale in Cile. Tale viaggio è stato però caratterizzato finora da forti polemiche.

Queste ultime sono state scatenate dal fatto che il leader verde-oro, durante alcuni discorsi pronunciati subito dopo il suo arrivo in territorio cileno, ha usato parole di elogio nei confronti dell’ex dittatore Augusto Pinochet, accusato di crimini contro l’umanità. Il militare golpista, al potere in Cile dal 1973 al 1990, è stato infatti paragonato dal politico brasiliano a uno “statista”.

Pinochet, morto nel 2006, è stato indicato da Bolsonaro come un leader determinato a salvare dalla bancarotta il Cile e a porre le basi del rilancio economico di quest’ultimo. Il presidente brasiliano ha quindi dichiarato di volere risollevare la propria nazione dalla crisi in cui versa prendendo spunto proprio dalle politiche economiche varate dal generale golpista durante i suoi anni di governo a Santiago. La ricetta neoliberista promossa in passato da Pinochet, basata su tagli alla spesa pubblica e privatizzazioni, è stata infatti definita dal leader verde-oro come l’unica strategia capace di assicurare a un Paese un futuro di crescita costante.

Bolsonaro, sempre durante la visita di Stato in questione, ha poi presentato il defunto dittatore cileno come un "uomo di pace", contraddistintosi per avere rafforzato i legami di amicizia tra il Cile e le nazioni confinanti e per avere salvaguardato la stabilità dell’America latina in anni caratterizzati dalla proliferazione delle sigle terroristiche. Quale dimostrazione della propensione di Pinochet al negoziato e alla politica di buon vicinato, il leader di Brasilia ha indicato l’impegno profuso dal generale negli anni Ottanta per la pacifica composizione della crisi diplomatica apertasi tra Santiago e Buenos Aires circa la sovranità sul canale di Beagle.

L’elogio dell’ex dittatore pronunciato da Bolsonaro ha subito indotto migliaia di manifestanti a sfilare per le strade delle città del Cile lanciando slogan contro il politico brasiliano e reclamandone l’immediata espulsione. I promotori delle proteste esortano infatti le autorità di Santiago a dichiarare il capo dello Stato verde-oro “persona indesiderata” e a ordinarne il rientro in patria.

Le sollecitazioni avanzate dagli organizzatori dei cortei non sono state per il momento accolte dal presidente cileno Sebastián Piñera. Quest'ultimo ha comunque esternato la propria irritazione per le parole di Bolsonaro.

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