La Cina accusa Abe di "revisionismo" e pretende le sue scuse

La Cina accusa Abe di "revisionismo" e pretende le sue scuse

Avverrà a Pearl Harbour il prossimo incontro tra Shinzo Abe, premier del Giappone, e il presidente uscente Barack Obama. Un meeting dal valore diplomatico importante, che si colloca all'interno di un percorso intrapreso da Tokyo per risolvere alcune questioni aperte da tempo con gli Stati Uniti.

Non ci saranno scuse ufficiali, ma ci sarà invece la commemorazione per 2.400 soldati e civili americani che morirono il 7 dicembre 1941, quando il Giappone attaccò a sorpresa gli americani. Una cosa che non è però andata giù alla Cina.

"È solo uno show diplomatico con l'obiettivo di ottenere vantaggio politico e di rafforzare l'alleanza del Giappone con gli Stati Uniti, e che non costituisce una riflessione sincera sui crimini commessi dal Giappone durante la guerra", sostiene un editoriale della Xinhua, l'agenzia Nuova Cina.

Ed è la stessa agenzia a ribadire che quello di Abe sarebbe un "atto da colomba che maschera un intento da falco" e il

"revisionismo storico" del Giappone. Ciò che si chiede a Pechino è il riconoscimento di quanto fatto dai giapponesi "anche nei paesi asiatici vicini, che hanno sofferto di più per il militarismo giapponese prima e durante la guerra".

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