Cina, attacchi acustici a dipendenti Usa: diplomatici rimpatriati

Il primo caso divulgato risale al mese scorso: i sintomi del dipendente di Canton sono simili a quelli riscontrati a Cuba

Cina, attacchi acustici a dipendenti Usa: diplomatici rimpatriati

Dopo L'Avana, ora è tempo di lasciare Pechino. L'ambasciata degli Stati Uniti in Cina ha fatto sapere che alcuni diplomatici sono stati rimpatriati dopo essere stati colpiti da misteriosi sintomi, gli stessi rilevati pochi mesi fa nel Paese asiatico e a Cuba. Si tratterebbe infatti di attacchi sonori.

Il primo caso divulgato risale al mese scorso e riguarda un dipendente del Consolato americano a Canton, nel sud-est della Cina, che aveva lamentato "tenui e vaghi, ma anormali, sensazioni di suono e di pressione", secondo un comunicato diffuso dall'Ambasciata statunitense a Pechino.

I precedenti a Cuba

Secondo le autorità americane, i sintomi del dipendente di Canton sono simili a quelli riscontrati a Cuba lo scorso anno: 24 diplomatici e i loro familiari a Cuba erano stati vittime di questi misteriosi attacchi, che provocavano danni simili a traumi cerebrali.

Le indagini

Il governo cinese, che ha condotto proprie indagini, ha dichiarato di non aver trovato elementi per determinare quale sia la causa dei sintomi.

Il ministro degli Esteri, Wang Yi, ha messo in guardia da una "politicizzazione" del caso, ma la vicenda sembra destinata a gonfiarsi dopo che i nuovi espisodi di malessere degli ultimi giorni.

I sintomi

Mal di testa, capogiri, acufene, stanchezza, problemi cognitivi, visivi e uditivi, perdita dell'udito e difficoltà di dormire: questi i sintomi spiegati in un comunicato.

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