In Cina è nato il primo gatto domestico clonato

Si chiama Garlic ed è stato clonato da un gatto defunto. Al suo proprietario è costato 35400 dollari, è in perfetta salute ed è quasi identico all'originale

In Cina è nato il primo gatto domestico clonato

Lo scorso 21 luglio, a Pechino, è nato un gattino molto particolare. Si chiama Garlic, e passerà alla storia come il primo gatto domestico clonato in Cina.

A compiere con successo la clonazione dell’amico a quattro zampe è stata Siongene Biotechnology, una nota società cinese di biotecnologia che si è buttata testa e cuore nel business della replica di animali domestici. L’azienda ha iniziato clonando cani poi ha esteso la sua attività anche ad altre specie, fra cui gatti e cavalli.

Il tarifarrio non è per tutte le tasche. Per clonare il proprio gatto domestico servono 35400 dollari, mentre più cara è la duplicazione genetica dei cani, che parte da oltre 50000 dollari. Siongene, nel corso del 2018, ha clonato 20 cani e conta di clonarne 500 all’anno da qui ai prossimi cinque anni. L’azienda, tra l’altro, è la stessa che pochi mesi fa aveva creato Kunxun, il clone di un super cane poliziotto andato in pensione.

La storia di Garlic

La clonazione degli animali domestici è una pratica controversa ma che, almeno in Cina, riscuote sempre più successo ogni giorno che passa. Il primo gatto clonato, nome di laboratorio Copy Cat, è geneticamente identico all’originale tranne per un differente mantello.

In ogni caso, la storia di Garlic vale la pena essere raccontata. Huang Yu era il proprietario di un gatto morto all’età di due anni a causa di un’infezione del tratto urinario. Huang aveva letto di Siongene, e ha avuto l’idea di clonare il suo amato micetto defunto. Ha così portato il corpo senza vita del primo gatto in un ospedale per animali a Wenzhou, nella provincia dello Zhejiang; qui i veterinari hanno estratto le cellule del gatto per inviarle a Siongene. Passato qualche mese, il tempo necessario per la gestazione, Huang ha potuto riabbracciare il clone del suo gattino defunto in perfetta salute.

Nonostante regali tanta felicità ai proprietari, c’è chi ha puntato il dito contro il lato oscuro di questa pratica. Alcuni scienziati hanno espresso preoccupazione per gli animali usati per incubare i cloni genetici.

Questi, infatti, devono essere tenuti in laboratorio, alimentati con ormoni e, solitamente, devono sottoporsi a un intervento chirurgico per l’impianto dell’embrione clonato.

Il business, intanto, procede a gonfie vele.

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