Per le 516 denunce presentate dalle donne che si trovavano la sera di Capodanno nei dintorni della stazione ferroviaria di Colonia, sono indagate, per ora, 19 persone, come ha annunciato nel pomeriggio di lunedì il ministro dell'Interno del Nord Reno Westfalia, Ralf Jaeger. Di questi, 10 risultano essere richiedenti asilo, e gli altri 9 sarebbero clandestini. Nessuno di loro è residente nella città protagonista dell’assalto della notte di San Silvestro.
Ed intanto, mentre nel pomeriggio è stata convocata una riunione straordinaria del Parlamento del Nord Reno Westfalia per discutere delle responsabilità sui fatti della notte di Capodanno, è salito a 12 il numero degli stranieri che sono stati aggrediti durante la notte scorsa a Colonia da gruppi di ignoti. Si tratta di 6 pakistani, 3 guineani, 2 siriani e un africano di cui non si conosce la nazionalità. Le violenze contro i migranti, secondo il capo della polizia di Colonia, Norbert Wagner, sarebbero state organizzate e coordinate tra loro su internet.
E nelle ultime ore in effetti, sono migliaia i cittadini tedeschi, come riferisce la Deutsche Welle, che si stanno organizzando proprio tramite i social network per la gestione “fai-da-te” della sicurezza cittadina. Diversi gruppi sono spuntati su Facebook con lo scopo di organizzare ronde e pattugliamenti per vigilare sulla sicurezza cittadina, attirando un discreto numero di aderenti e partecipanti, soprattutto relativamente alla città di Dusseldorf, ma anche a Colonia e Stoccarda.
Mentre il ministro dell’interno Jaeger ha accusato duramente nel pomeriggio di lunedì i responsabili della polizia di Colonia di non aver fatto abbastanza per evitare l’accaduto, ed anzi, quasi di aver coperto la vicenda, definendo con un comunicato stampa diffuso il giorno successivo la situazione della sera precedente come “tranquilla”, si stanno quindi moltiplicando i gruppi sui social network che, tra privati cittadini, si propongono di vigilare proprio in “collaborazione” con la polizia sulla sicurezza della città. Il gruppo "One for all, all for one, Dusseldorf takes care of itself", per esempio, al quale partecipano, sulla versione privata circa 13.000 persone, dichiara di “essere in contatto con la polizia”, assicura di “essere indipendente sul piano politico e religioso” e di “non tollerare alcun tipo di razzismo o radicalismo”.
Un’idea, quella delle ronde, che però non piace alla polizia tedesca, che già deve difendersi dal polverone sollevato da chi la accusa in queste ore di non aver fatto abbastanza per proteggere le sue cittadine.
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