Coronavirus, Stati Uniti: dati positivi per vaccino

Il vaccino è riuscito a generare nei volontari, che hanno ricevuto dosi basse o medie, anticorpi simili a quelli individuati nelle persone guarite dal Covid-19

Coronavirus, Stati Uniti: dati positivi per vaccino

Dagli Stati Uniti arrivano buone notizie sul fronte vaccino anti coronavirus. Un primo antidoto sperimentale ha mostrato risultati incoraggianti nelle prime fasi del test, innescando la sperata risposta immunitaria in otto volontari in salute di mezza età.

Nuova fase a luglio

L'annuncio arriva direttamente dal produttore, Moderna Inc. di Cambridge, in Massachusetts. Scendendo nel dettaglio, il vaccino è riuscito a generare nei volontari, che hanno ricevuto dosi basse o medie, anticorpi simili a quelli individuati nelle persone guarite dal Covid-19.

Adesso i ricercatori sono pronti per passare allo step successivo. Nella prossima fase, guidata dall'Istituto nazionale di Salute Usa, gli scienziati tenteranno di stabilire quale dose sia migliore per un esperimento definitivo che sperano di avviare a luglio.

Il vaccino, secondo la compagnia, sembra fin qui sicuro, dopo che una versione con dose maggiore è stata esclusa perché ha dato alcuni effetti collaterali di breve periodo.

Segnali incoraggianti

"Si tratta di un primo passo, ed è un po' presto per cantare vittoria – ha spiegato all'Agi il farmacologo Silvio Garattini, fondatore dell'Istituto Mario Negri - ma i risultati presentati da Moderna sul suo vaccino sono incoraggianti, sicuramente una buona notizia".

"Ovviamente è solo un primo step – ha ribadito Garattini - perché bisogna ancora accertare che questi anticorpi siano neutralizzanti, ossia riescano davvero a debellare il virus. E poi parliamo di un numero di soggetti volontari piccolo, che non permette di stabilire a quante persone il vaccino suscita una risposta anticorpale, in che quantità e per quanto tempo".

Il vaccino utilizza l'Rna del coronavirus per stimolare la risposta immunitaria dell'organismo: "Un meccanismo sulla carta efficace - spiega Garattini - ma che ovviamente va testato. Questa era una fase uno, quindi in teoria atta a valutare solo la sicurezza del farmaco, ma hanno monitorato anche la produzione anticorpale. Ora in fase 2 sicuramente i numeri dello studio saranno più ampi e più attendibili".

I tempi del vaccino

Per quanto riguarda i tempi, Garattini è stato chiaro: "So che partiranno subito con la fase 2 e a luglio, se tutto andrà bene, con la fase 3. Loro stessi hanno come obiettivo la fine dell'anno per la fine degli studi, poi si tratterà di produrlo e distribuirlo in quantità adeguate".

Da un punto di vista tecnico, il farmaco sperimentale mira a stabilizzare la proteina spike del Covid-19 mediante un'immunizzazione a base di Rna, creando così un meccanismo di difesa per l'organismo.

A proposito di altri vaccini, la rivista Nature ha scritto che al momento esistono 70

gruppi di lavoro e che cinque di questi sono particolarmente importanti. Il team di esperti dell'Università di Oxford e dell'Imperial College di Londra, ad esempio, conta di sfornare il vaccino per settembre.

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