Tre notti fa 56 colpi di mitragliatrice hanno colpito le vetrate di una macelleria ed un ristorante musulmano a Propriano, una località balneare della Corsica del sud.
Il procuratore della città, Eric Bouillard, che ha annunciato l’apertura di un’inchiesta sull’accaduto, ha spiegato che le facciate dei negozi sono state colpite da “una raffica di colpi sparati da un arma pesante, probabilmente un fucile d’assalto”.
Paul-Marie Bartoli, sindaco della piccola cittadina, condannando l’attacco, ha spiegato che la macelleria aveva già subito intimidazioni nel 2013, subito dopo l’inaugurazione. Sempre a Propriano, appena pochi mesi fa è apparsa la scritta “Arabi fora” (fuori gli arabi) nelle vicinanze di un centro di preghiera musulmano.
Anche questo attacco potrebbe essere collegato alle violenze che da più di un mese stanno colpendo i musulmani dell'Isola. Tutto è iniziato la notte della vigilia di Natale, quando ad Ajaccio, una ventina di immigrati, armati di bastoni, hanno aggredito tre vigili del fuoco e un poliziotto. L’episodio ha scatenato l’ira degli abitanti che, il giorno di Natale, hanno fatto irruzione in una moschea, tentando di bruciarla al grido “siamo a casa nostra”. La tensione è stata alta per giorni, tanto che Christophe Mirmand, prefetto della Corsica, ha vietato le manifestazioni pubbliche a partire dall’inizio di gennaio.
Jean-Guy Talamoni, leader degli indipendentisti di Corsica Libera - considerato molto vicino al gruppo paramilitare del Fronte di Liberazione Nazionale Corso (FLNC) - che hanno vinto le ultime elezioni regionali a dicembre, grazie all’alleanza con i nazionalisti di Femu a Corsica, ha condannato subito le violenze durante la manifestazione organizzata dagli abitanti di Ajaccio il 25 dicembre. “Questi atti – ha spiegato il numero uno degli indipendentisti - sono molto lontani dalla Corsica che vogliamo costruire”. Ma secondo alcuni giornali locali, pur non escludendo nessuna pista, a guidare le violenze ci potrebbero proprio essere i militanti del FLNC.
In Corsica la percentuale di stranieri è altissima.
E proprio il movimento nazionalista ha sempre denunciato una “logica di sostituzione etnica” promossa dal governo di Parigi con l’invio nell’isola dei rimpatriati algerini dopo l'indipendenza del 1962, oltre che di una forte presenza di manovalanza proveniente dal maghreb.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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