Cosa succede dentro un buco nero? Stephen Hawking ha la risposta

Una ricerca che, secondo alcuni, potrebbe valere al celebre fisico il premio Nobel

Cosa succede dentro un buco nero? Stephen Hawking ha la risposta

Si chiama paradosso dell'informazione del buco nero ed è uno dei più grandi misteri irrisolti della fisica. O almeno finora.

Pare infatti che il famoso astrofisico Stephen Hawking, insieme al suo team di ricerca, sia arrivato alla risposta di una delle domande cruciali della ricerca in campo fisico: cosa succede ad un oggetto che entra dentro un buco nero?

Le sue teorie erano state anticipate nell'estate scorsa, ma adesso sono racchiuse in una ricerca, pubblicata anche online su arxiv.org, un archivio che contiene le bozze definitive di articoli scientifici.

Lo studio, dal titolo "Soft Hair on Black Holes" (letteralmente, "Pelo molle sui buchi neri") asserisce che "il buco nero può cancellare l'informazione, pur conservandola". Una ricerca che, secondo alcuni, potrebbe valere il Nobel ad Hawking.

"Ciò che ipotizzo è che l'informazione non venga immagazzinata all'interno del buco nero, come ci si aspetta, ma sul suo bordo, sull'orizzonte degli eventi", aveva spiegato Hawking lo scorso agosto. "Il nocciolo di questo ragionamento è che i buchi neri non sono così neri come vengono dipinti. Non sono le prigioni eterne che immaginiamo. Le cose possono venire fuori da un buco nero e possibilmente raggiungere anche un'altra dimensione".

Il fisico Andrew Strominger, che ha contribuito allo studio, spiega tecnicamente come dovrebbe avvenire il passaggio: "Quando una particella carica entra in un buco nero, aggiunge un fotone. È come se aggiungesse un pelo". Per "pelo" si intendono piccole deformità spazio-temporali, che potrebbero offrire molte informazioni su ciò che è stato inghiottito e sul suo destino.

Quando le particelle cariche vengono risucchiate in un buco nero, dunque, le loro informazioni lasciano dietro di sé una specie di impronta olografica a due dimensioni sull'orizzonte degli eventi. Questo significa che, mentre tutti i componenti fisici dell'oggetto potrebbero essere totalmente rimossi, dimenticati, la sua impronta potrebbe continuare a "vivere". "Quello che rimane è un ologramma delle particelle entranti - ha spiegato lo scienziato - che contiene tutta l'informazione che altrimenti andrebbe persa".

"L'informazione delle particelle entranti viene restituita, ma in una forma caotica e non più utilizzabile", conclude Hawking, "l'informazione, per qualsiasi scopo pratico, si perde".

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