"Putin è un criminale depravato": il durissimo attacco dell'ex ministro greco

Yanis Varoufakis non sarà in Italia per l'evento della commissione Dupre e condanna Putin per la guerra in Ucraina, senza risparmiare critiche a Biden e Zelensky

"Putin è un criminale depravato": il durissimo attacco dell'ex ministro greco

Da più parti, Yanis Varoufakis viene considerato pro-putiniano e la voce si è intensificata ulteriormente quando è iniziata a girare la voce che l'ex ministro del governo Tsipras sarebbe arrivato in Italia per partecipare all'evento milanese della commissione DuPre. Ma lui, in Italia, non arriverà o, per lo meno, se sarà in Italia non sarà quello il motivo: "È una fake news, io non ho mai accettato di andare a quell'evento". La commissione DuPre si è fatta le ossa durante la pandemia Covid, proponendo l'idea della controinformazione al mainstream e, ora, che il vento è cambiato, si è riciclata sulla guerra in Ucraina. È dalle colonne de la Stampa che Yanis Varoufakis spiega quella che è la sua posizione, che non si è improvvisamente spostata verso l'atlantismo ma nemmeno verso Vladimir Putin, che lui condanna in maniera ferma e senza possibilità di fraintendimenti.

"È paradossale che venga etichettato come pro-Putin, proprio io che nel 2001 l'ho definito criminale di guerra per le atrocità commesse in Cecenia", ha spiegato l'ex ministro delle finanze greco, ora leader di DiEM25, il movimento progressista paneuropeo che sta provando a sbarcare anche nel nostro Paese. Da vent'anni, Yanis Varoufakis si scaglia contro Vladimir Putin per le azioni condotte in Cecenia: "Nel "mio" libro di storia era già stato condannato quando ha disintegrato Grozny, in Cecenia: per consolidare la sua presidenza ha ucciso più di 200mila persone. Con quest'ultima guerra Putin è sceso a nuove profondità di depravazione". Ma se condanna il presidente russo, l'ex ministro delle finanze greco non assolve Joe Biden: "La storia lo guarderà come un codardo pronto a sacrificare gli ucraini per una guerra che rischia di continuare all'infinito".

Ma Varoufakis non giustifica nemmeno Volodymyr Zelensky per alcune sue scelte: "Putin non è un nemico dei nazisti. Non gli interessa niente di chi parla russo in Ucraina e, anzi, gli interessa poco anche del suo popolo in patria. Detto questo, il battaglione Azov è un gruppo nazista la cui esistenza in Europa non dovrebbe essere tollerata. La posizione di DiEM25, il movimento che ho aiutato a fondare, è questa: Putin non ha scuse per aver invaso l'Ucraina, Zelensky non ha scuse quando si presenta in compagnia dei nazisti".

Sulle responsabilità occidentali nella guerra in Ucraina, Yanis Varoufakis afferma che "gli Stati Uniti hanno tanto da chiarire" per la loro politica sanzionatoria contro la Russia fin dagli anni Novanta. Tuttavia, secondo l'ex ministro delle finanze ora l'Europa deve "promuovere un accordo di pace tra Kiev e Mosca che sia sostenuto da Usa e Onu". Propone che l'Ucraina assuma una posizione di neutralità come quella dell'Austria durante la Guerra fredda e che questa venga garantita a Putin sul lungo termina.

Per la questione Donbass, che ufficialmente è il nodo dello scontro, per Yanis Varoufakis "servirebbe una soluzione sulla falsariga dell'Irlanda del Nord. Questo accordo sarebbe ottimale sia per l'Ucraina e per l'Europa, e darebbe una via d'uscita a Putin dall'impasse".

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