Dove andranno i migranti di Idomeni?

Chiuso il campo al confine con la Macedonia, i greci redistribuiranno i migranti in altri campi nel nord del Paese. Ma si tratta di una pentola a pressione pronta ad esplodere

Dove andranno i migranti di Idomeni?

Dove finiranno i migranti ospitati fino a questa mattina nel campo profughi di Idomeni, al confine fra Grecia e Macedonia?

È probabile che vengano redistribuiti in altrettanti campi lungo il confine settentrionale della Repubblica ellenica, nella non troppo fondata speranza di trovare per loro una sistemazione più consona, che escluda enormi concentrazioni di persone (nel cmpo di Idomeni sono state ospitate oltre diecimila persone contemporaneamente) e fornisca un minimo di infrastrutture per garantire almeno le condizioni minime di vivibilità.

Il rischio è però quello di passare da un limbo all'altro. Albania, Macedonia e Bulgaria - i tre Paesi con cui la Grecia confina via terra - restano saldi nella propria decisione di blindare le frontiere, senza lasciare passare nemmeno un profugo che non abbia già la certezza di ricevere accoglienza nella ricca Europa centro-settentrionale.

La Turchia - che con la Grecia condivide un'assai frastagliata frontiera marittima e anche un piccolo tratto di frontiera terrestre, sia pure in parte blindato da una barriera di confine - dovrebbe implementare l'accordo sui migranti contratto con la Ue, alleggerendo parte del carico che grava sugli ellenici.

Non è detto, però, che il processo di rimpatrio possa svolgersi rapidamente e senza intoppi. Nei giorni scorsi, infatti, ha fatto scalpore la notizia dell'accoglimento, da parte di un tribunale greco, del ricorso di un richiedente asilo siriano che ha chiesto di non essere espulso perché la Turchia non garantirebbe il rispetto dei diritti umani. Che la Mezzaluna faccia il lavoro sporco per conto dell'Europa, è cosa nota. Che non si formalizzi troppo nel rispetto di quisquilie come i diritti dei migranti, è altrettanto noto.

Se Ankara dovesse essere considerata Paese non sicuro anche nella giurisprudenza internazionale, gli oltre cinquantamila disperati rimarrebbero davvero bloccati in Grecia. Con due sole alternative: o provare a forzare clandestinamente il confine con la Macedonia, o prendere la via del mare, affidandosi ai trafficanti di uomini. Che già puntano la prua delle proprie barche verso le coste italiane.

Ora che Idomeni

è stata sgomberata e i greci hanno provato a cancellare il ricordo di ciò che rappresentava, il problema resta. Come restano i migranti ammassati nei campi. Senza alcuna intenzione di abbandonare il proprio sogno europeo.

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