Per le elites russe Putin è già in campo per il 2018

Politologi ed analisti si sono già espressi con sicurezza sulla ricandidatura di Putin alle prossime elezioni presidenziali, sulle quali manca ancora l'ufficialità da parte dello stesso.

Per le elites russe Putin è già in campo per il 2018

Sebbene il Cremlino non abbia ancora sciolto la riserva sulla candidatura di Vladimir Putin per le prossime elezioni presidenziali che si terranno in Russia l’11 marzo 2018, le alte sfere della vita politica ed economica russa puntano tutto sulla ricandidatura del Presidente uscente.

Lo stesso Putin a fine dicembre ha annunciato a Tass che comunicherà la sua decisione quando i tempi saranno maturi; nel frattempo gli analisti propongono degli scenari che prevedono l’attuale timoniere del Paese ancora in cabina di comando fino al 2024. Venuta meno la presenza di Aleksej Navalny quale maggiore figura accentratrice di voti dell’opposizione, si ripropongono intanto dei nomi già sentiti per la corsa allo scranno presidenziale: il leader del Partito Liberal-democratico Zhirinovsky passerà per la sua sesta tornata elettorale come candidato presidente. Altrettanto ha promesso Gennady Zyuganov, leader del Partito Comunista russo, da sempre maggiore figura di spicco dell’opposizione al Partito Russia Unita.

Al posto di Mikhail Prokhorov, secondo uomo più ricco di Russia nonché proprietario della franchigia NBA Brooklyn Nets, si prospetta la discesa in campo di Alexey Kudrin, noto economista e Ministro dell’Economia russo sotto le presidenze di Putin e Medvedev, dal 2000 al 2011. Secondo l’analista e politologo russo Valery Solovey dell’Università MGIMO di Mosca, la candidatura di Kudrin abbinata a quella di Kasyanov, leader dell’Unione di Destra di cui fa parte anche Navalny, potrebbe risultare una sorta di accordo per rimediare all’assenza dello stesso Navalny. Lo stesso analista, tuttavia, sostiene che Kudrin farebbe leva sul numero di voti potenzialmente acquisiti al fine di essere nominato Primo Ministro e sottoporre il Paese ad una serie di riforme, spesso ritenute impopolari, per far uscire il Paese dalla crisi. La curiosa questione circa questo quadro di possibili nomi è che rientrano tutti in una lista di candidati proposti in un sondaggio di Open Russia, la fondazione finanziata dall’oligarca in esilio Mikhail Khodorkovsky, che ha promesso sostegno economico al potenziale avversario di Putin alle prossime consultazioni.

Nel frattempo dal Cremlino giunge sempre convinto l’endorsement della squadra del Presidente in carica. In una recente intervista rilasciata alla BBC da Dmitry Peskov, portavoce di Putin, ha rinnovato il suo sostegno allo stesso, così come fece già nel 2004.

Peskov ha asserito che Putin stia lavorando ad un piano volto alle prossime elezioni del 2018, ma ha ribadito che al momento non è la sua principale preoccupazione. Lo stesso ha concluso dicendo che si augura che Putin confermi al più presto la sua intenzione a ricandidarsi, e che una seria opposizione al Presidente possa soltanto giovare alla Russia.

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