La questione del velo è oramai tornata centrale in Turchia. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha lanciato la proposta di indurre un referendum per inserire nella costituzione il diritto delle donne a indossare l'hijab negli edifici pubblici. Ankara infatti per anni ha vietato il velo in pubblico e il governo dell'Akp di Erdogan ha tolto solo parzialmente tale divieto. Ora la vicenda potrebbe essere decisiva in vista delle presidenziali del 2023.
La proposta di Erdogan
La questione in Turchia è molto sentita. In ballo c'è l'identità stessa della repubblica turca. Il divieto di indossare il velo nei luoghi pubblici è sempre stato visto, soprattutto dai movimenti progressisti e dai movimenti in difesa dei diritti delle donne, come il bollo della laicità della Turchia di Ataturk. Di quella Turchia laica cioè nata sulle ceneri dell'Impero Ottomano quasi cento anni fa.
Al tempo stesso però i più conservatori e i fautori di una maggiore influenza dell'Islam nella società, hanno sempre portato avanti l'idea di garantire alla donna la possibilità di indossare il tradizionale hijab. Laicità da una parte, valori radicati nella società dall'altro. In mezzo forse una via difficilmente praticabile, fatta di faticosi compromessi.
È per questo che quella parte di costituzione in cui si proibisce l'uso del velo nei luoghi pubblici non è mai stata cambiata. Ma i dibattiti hanno portato comunque a profonde modifiche negli ultimi anni. Nel 2005 ad esempio una sentenza ha impedito a Sara Akgul, studentessa universitaria, di frequentare le lezioni per via del suo rifiuto di togliersi il velo.
Tre anni più tardi l'Akp ha consentito l'uso dell'hijab nelle università e la ragazza ha potuto conseguire la laurea. La vicenda ha poi avuto altri strascichi, con il partito di Erdogan che più volte ha provato a modificare la costituzione.
Oggi è arrivata la proposta dello stesso presidente turco: organizzare un referendum per togliere il divieto di indossare l'hijab. Già nei giorni scorsi Erdogan aveva promesso di cambiare la carta fondamentale turca. Non sono state indicate al momento date, ma un'eventuale consultazione potrebbe essere organizzata prima delle presidenziali.
Un referendum con vista sulle presidenziali
Ed è proprio il voto del 2023 ad aver indotto Erdogan ad accelerare sul progetto relativo alle norme sul velo islamico. Il presidente turco vuole mettere al sicuro una vittoria al momento non così scontata. Le principali città nel 2019, compresa la sua Istanbul, sono passate all'opposizione. I partiti avversari quindi incalzano.
Erdogan vuole assicurarsi il voto conservatore e implementare le preferenze per il suo Akp soprattutto nella provincia più profonda della Turchia. Inoltre sul tema deve adesso contrastare gli stessi partiti di opposizione, i quali stanno mostrando maggiori aperture ai conservatori e potrebbero erodere i consensi al presidente turco.
Il repubblicano Chp ad esempio, guidato da Kemal Kilicdaroglu, ha annunciato di voler presentare lui una proposta sul tema del velo alle donne.
“In passato – ha detto – abbiamo fatto molti errori rispetto alla questione del velo, è il momento di chiudere questo capitolo”. Una posizione inedita per il partito principale riferimento dei repubblicani laici, ma che potrebbe essere decisiva nel'ottica di una sfida diretta a Erdogan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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