La Francia non è più un paese per omossessuali.
Il 2018 per la Francia è stato “un anno buio” per la comunità LGBT (sigla utilizzata come termine collettivo per riferirsi a persone Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender), come riporta un report presentato dall’associazione no-profit francese SOS Homophobie.
Le aggressioni nei confronti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender hanno raggiunto un nuovo record nel 2018, facendo registrare un considerevole aumento di aggressioni fisiche e verbali (+66%) rispetto al numero di casi riscontrati nel 2017.
Nonostante i continui sforzi di tutte le lotte sociali portate avanti negli ultimi anni nel paese d’oltralpe, contraddistinte dalla famosa domanda retorica (“Diverso da chi?”), i numeri di denunce rivelano una triste realtà. Il rapporto annuale del 2018 SOS Homophie ha registrato 231 attacchi fisici, rispetto al precedente record annuale di 188 assalti anti-LGBT del 2013 legati alla legislazione sul matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Leggendo i numeri della relazione francese, la comunità LGBT ha subito quasi un attacco al giorno, con un vero e proprio picco verso la fine dell'anno. La linea di assistenza, il sito web e i servizi legali di SOS Homophobie hanno raccolto 1.905 dichiarazioni da testimoni di abuso della comunità gay, il 15% in più rispetto al 2017. Il 66% delle persone che subiscono violenza sono uomini. I casi registrati dall’associazione parigina, in continuo aumento negli ultimi tre anni, vedono il web come posto principale per l’espressione e la diffusione della rabbia e dell’odio contro la comunità LGBT in Francia.
Come riportato da SOS
Homophobie, Facebook e Twitter sono diventati una sorta di “camera d’eco” di casi di attacchi quotidiani (registrando oltre la metà di tutti i casi segnalati) che non riescono a fermare questo trend omofobo dilagante.
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