Yassin Salih. Il suo nome ci dice poco, ma è il jihadista che ha realizzato uno dei più oscuri attentati degli ultimi anni. È stato lui, il 26 giugno del 2015, a decapitare il proprio datore di lavoro per poi dirigersi con il suo furgone contro delle bombole di gas industriali della Air Products a Saint-Quentin-Fallavier, nei pressi di Lione. Potenzialmente poteva essere una strage, ma ci furono solamente due feriti. La sua storia, come tante altre, è però esemplificativa dei pericoli che ancora oggi corre la Francia, dilaniata da ormai tre anni di attacchi terroristici. Yassin, infatti, era noto ai servizi segreti, i quali però non riuscirono a far nulla per fermarlo. Lui come tanti altri terroristi d'oltralpe poterono agire indisturbati, tanto che l'ex 007 Chems Akfouf ha dovuto ammettere: "I servizi segreti non possono controllare tutti i potenziali terroristi". È una tragica verità. Le risorse umane ed economiche sono poche. E, in più, è praticamente impossibile comprendere quando un terrorista colpirà un obiettivo.
L'ascesa dello Stato islamico ha infatti aperto la strada ai lupi solitari, elementi in grado di colpire in assoluta libertà, senza alcun vincolo con le cellule madre. Il lupo solitario colpisce quando meglio crede, usando gli strumenti che ritiene più opportuni: dalle bombe improvvisate fino alle auto lanciate contro la folla. Il problema sicurezza quindi esiste. A questo, però, se ne deve aggiungere un altro. Forse ben più grave.
Il giudice rilascia (per errore) un jihadista
Oualid B. è un presunto jihadista che, fino a poco tempo fa, era detenuto in custodia in un carcere francese in vista del processo che si terrà a novembre. L'uomo però è stato scarcerato lo scorso aprile a causa di un errore del giudice istruttore, che ha dimenticato di confermare la sua detenzione provvisoria. Una dimenticanza che potrebbe esser fatale, anche se il presunto jihadista si trova sotto "stretto controllo giudiziario", come fa sapere il ministero della Giustizia francese.
Le accuse nei confronti di Oualid sono pesantissime. Egli infatti, insieme a Reda Bekhale e ai suoi fratelli, sarebbe coinvolto in un progetto per colpire la metroplitana di Lione e, sempre secondo l'accusa, Oualid avrebbe anche reclutato diversi combattenti da mandare in Sira per combattere il jihad.
Il ministro della Giustizia Nicole Belloubet, ha avviato un'ispezione "per capire come si sia potuto verificare un atto dalle conseguenze potenzialmente gravi, visto il profilo pesante dell'interessato".
Il giornale francese Le Canard enchainé ha inoltre fatto sapere che il giudice responsabile dell'errore sarebbe stato invitato a dimettersi dai suoi
superiori. Anche perché, nel frattempo, Oualid è stato sorpreso a guidare senza patente e sul suo telefono sono state trovate immagini di jihadisti armati e video di propaganda dell'Isis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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