Francia, prete pedofilo soffocato e ucciso da una delle sue vittime

L'ex parroco, sospeso almeno dal 2009 per i conclamati episodi di abusi sessuali su minorenni, continuò ad esser pagato dalla Chiesa nonostante tutto. L'omicida 19enne fu abusato da Matassoli, che anni addietro violentò anche il padre

Francia, prete pedofilo soffocato e ucciso da una delle sue vittime

Aveva ucciso un prete di 91 anni dopo averlo torturato e soffocato con un crocefisso spinto in gola durante lo scorso 4 novembre, per questo motivo in Francia è stato incriminato un ragazzo di 19 anni, tale Alexandre V.

Quel giorno fu trovato nella sua abitazione di Agnetz (Oise, nord della Francia) il corpo senza vita di Roger Matassoli, ex parroco accusato di aver abusato di almeno 4 minori negli anni compresi tra il 1960 ed il 2000.

Proprio per questo motivo il religioso era stato sospeso nel 2009 anche se, come rivelato dal vescovo di Beauvais Jacques Benoit-Gonnin, era rimasto sul libro paga della Chiesa per altri 10 anni a causa di non precisati “errori ecclesiastici”. Fu lo stesso vescovo a sollevare Matassoli dai propri incarichi, dopo aver ricevuto la denuncia di episodi di violenza sessuale ai danni di alcuni ragazzini di età compresa tra i 10 ed i 14 anni.

Reati che risultarono poi prescritti dal punto di vista puramente legale, ma la cosa non fu comunque sufficiente ad evitare un suo allontanamento dalle primarie funzioni ecclesiastiche della comunità di Agnetz. Si aggiunga a ciò che neppure i fedeli erano stati allora informati circa le reali motivazioni della sua sospensione dal ruolo ricoperto, tanto che, dopo la sua morte lo scorso 4 novembre, in tanti organizzarono delle vere e proprie veglie di preghiera a Froissy, a nord di Parigi, sconvolti per quanto accaduto all'oramai ex parroco.

Per l'omicidio di Matassoli fu fin da subito sospettato e quindi fermato dalle autorità il 19enne Alexandre V., che lavorava come domestico nella abitazione del 91enne. Dopo aver torturato e successivamente soffocato l'ex parroco tramite un crocefisso infilato in gola, il giovane aveva tentato di fuggire utilizzando la vettura della vittima, ma era stato fermato dalle autorità dopo poche ore dal delitto.

Si disse allora che Alexandre V. non fu subito sottoposto ad interrogatorio a causa di uno stato confusionale piuttosto evidente che spinse i sanitari ad un ricovero in ospedale, anche se probabilmente il rallentamento delle operazioni di incriminazione fu dovuto ad un più che necessario approfondimento delle indagini in merito alla vicenda.

Il 19enne ha agito per rivalersi delle violenze subite in prima persona e di quelle di cui lo stesso Matassoli si rese protagonista anni addietro anche ai danni di suo padre Stephane. La tragica notizia delle violenze subite dai suoi familiari portò addirittura al suicidio del nonno di Alexandre e padre di Stephane: quest'ultimo ha accusato pubblicamente l'ex parroco di aver “distrutto un'intera famiglia”, come riportato dal “Daily Mail”.

Alexandre dopo oltre un mese

di custodia è stato accusato dei reati di tortura, omicidio e resistenza all'arresto, anche se le autorità sono al lavoro per ricostruire tutti gli aspetti della oscura vicenda, comprese le responsabilità dell'ex parroco.

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