Francia, scoperti cimeli nazisti nelle stanze dei dipendenti del Senato

I senatori di sinistra hanno subito denunciato come un’“oscenità” la presenza dei cimeli nazisti nelle stanze dei funzionari della Camera alta

Francia, scoperti cimeli nazisti nelle stanze dei dipendenti del Senato

In Francia è stata appena scoperta una grande quantità di cimeli nazisti all’interno di una sede istituzionale: il palazzo del Senato, noto come Palais du Luxembourg e risalente al diciassettesimo secolo.

Una recente inchiesta del quotidiano Le Monde ha infatti svelato che i funzionari della Camera alta svolgerebbero le proprie mansioni in stanze piene di enormi busti di Hitler, bandiere del Terzo Reich, aquile imperiali”. La presenza di tali oggetti all’interno dell’edificio pubblico, a detta della testata, sarebbe stata finora mantenuta “segreta” dallo staff impiegato presso il Senato.

I cimeli risalirebbero agli anni dell’occupazione tedesca di Parigi, quando il Palais du Luxembourg ospitava, per decisione del gerarca teutonico Hermann Göring, il quartier-generale della Luftwaffe, l’aviazione militare hitleriana. Di conseguenza, i simboli del dominio di Berlino nella capitale francese sarebbero rimasti per ben 75 anni all’interno delle stanze di lavoro dei funzionari amministrativi della Camera alta, con un’opinione pubblica transalpina ignara di tutto.

Le rivelazioni fornite da Le Monde hanno subito indotto l’ufficio di presidenza del Senato a disporre con urgenza un “inventario” degli arredi e delle suppellettili presenti nell’edificio seicentesco, con l’obiettivo di “sgomberare” gli ambienti da eventuali elementi decorativi “incompatibili con la funzione istituzionale del Palais du Luxembourg”.

La presenza di busti di Hitler e di bandiere naziste all’interno di un immobile dello Stato ha immediatamente causato l’indignazione dei parlamentari di sinistra, che hanno bollato come un’oscenità il fatto che lo staff del Senato, già coinvolto in altri scandali, abbia finora lavorato e continui a lavorare attorniato da “simboli di barbarie e di sofferenze”.

L’esponente socialista Jean-Marc Pastor ha quindi denunciato il fatto che la permanenza per 75 anni degli oggetti incriminati nelle stanze di un edificio pubblico sarebbe stata favorita dalle “simpatie per i regimi autoritari" nutrite dagli alti dirigenti della burocrazia della Camera alta.

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