A Gaza 16 morti in due giorni. E la Marcia diventa una strage

Vittime e centinaia di feriti al confine. Netanyahu: "Difendiamo nostra sovranità"

A Gaza 16 morti in due giorni. E la Marcia diventa una strage
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È salito fino a sedici il numero delle persone uccise in scontri con l'esercito israeliano che si sono verificati ieri, nel Giorno della Terra, quando in centinaia hanno risposto all'invito di Hamas, che chiedeva di scendere in strada a Gaza e protestare, per ricordare il giorno in cui le terre palestinesi vennero confiscate da Tel Aviv.

Un numero a cui si devono aggiungere centinaia di feriti, confermato dall'ambasciatore palestinese alle Nazioni Unite, Riyad Mansour, che ha parlato con la stampa a margine della riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza voluta dal Kuwait.

Per il segretario generale Antonio Gutierres serve "un'indagine indipendente e trasparente". E intanto sono tredici i palestinese rimasti feriti quest'oggi, nel secondo giorno di quella che è stata ribattezzata come "Grande marcia del ritorno" e che ha già coinvolto ventimila persone, lungo 65 chilometri di barriera di confine.

Le proteste sono destinate a durare a lungo, fino al 15 maggio, quando i palestinese ricordano la Naqba, il giorno

della catastrofe.

"Israele agisce con vigore e determinazione per proteggere la sua sovranità e la sicurezza dei suoi cittadini", ha scritto su twitter il premier israeliano Benjamin Netanyahu, congratulandosi con i soldati.

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