La Germania e la Francia hanno annunciato che sospenderà l'export di armi verso la Turchia come ritorsione per l'operazione militare iniziata da Recep Tayyip Erdogan nel nord della Siria. Anche l'Italia è decisa a fare la propria parte contro Ankara. "Basta vendita delle armi dall'Europa alla Turchia", ha annunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Che, durante la festa del Movimento 5 Stelle a Napoli, ha annunciato che lo chiederà ufficialmente dopo domani al Consiglio europeo.
I primi Paesi a muoversi sono stati i Paesi Bassi, la Norvegia e la Finlandia. La Svezia, invece, ha chiesto che l'Unione europea imponga un embargo comune di tutti gli Stati europei nella riunione dei ministri degli Esteri. Oggi si è schierata anche la Germania che con il ministro degli Esteri, Heiko Maas, che, secondo quanto riportato dalla Bild am Sonntag, "non rilascerà alcun nuovo permesso per armamenti che possano essere usati da Ankara in Siria". Anche i ministeri francesi della Difesa e degli Esteri hanno comunicato la decisione di "sospendere tutti i piani di esportazione in Turchia di materiale bellico che potrebbe essere utilizzato nell'offensiva in Turchia". "Questa decisione ha effetto immediato", hanno affermato i due dipartimenti in una dichiarazione congiunta.
Il consiglio Affari esteri dell'Unione europea, che si riunirà lunedì a Lussemburgo, offrirà l'opportunità di coordinare un approccio europeo in questa direzione. Oggi Di Maio ha, infatti, fatto sapere che in quell'occasione chiederà che l'Unione europea blocchi la vendita di armi alla Turchia. "La Turchia sta facendo un'azione unilaterale nei confronti della Siria", ha denunciato il ministro degli Esteri spiegando che la richiesta sarà avanzata di comune accordo "con tutti i paesi europei". "Un paese che non considera la diplomazia e la pace come valore fondante - ha continuato - per noi non può avere armi da nessun paese europeo".
Le notizie, che arrivano oggi dalla Francia e dalla Germania, sono particolarmente importanti alla luce di quanto espresso in questi giorni dagli Stati europei ma che non va sopravvalutato.
Angela Merkel, come trapelato ieri da fonti di Berlino, non ha intenzione di applicare una linea estremamente dura nei confronti di Ankara, dal momento che i milioni di cittadini di origine turca rappresentano un fattore fondamentale al apri del pericolo di un fiume di rifugiati già minacciato da Erdogan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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