Per settimane il nome di uno dei kamikaze jihadisti che si fecero esplodere allo Stadio di Francia, dando il via a una serie di attentati che sconvolse Parigi, lasciando 130 persone senza vita nella notte più tragica della storia contemporanea del Paese di Hollande, è rimasto sconosciuto.
Ora l'attentatore suicida ha un nome, a cui gli inquirenti sono riusciti a risalire nonostante di lui si conoscesse soltanto un'identità fittizia, quella riportata su un passaporto che - scrive il quotidiano francese le Parisien - venne rubato insieme a migliaia d'altri in Siria e che riportava un'identità fittizia.
Il jihadista, ricorda il quotidiano, aveva raggiunto l'Europa passando dall'isola di Leros, in Grecia, il 3 ottobre del 2015, in compagnia di alcuni complici. Dettaglio, questo, che era già emerso pochi giorni dopo l'attacco, quando ancora di lui si conosceva soltanto l'identità fittizia, Ahmad Almohammad, e già i servizi americani avevano avanzato dubbi sul fatto che si trattasse davvero dell'attentatore.
Ora, da quel nome, si è risaliti a un'identità: Ammar Ramadan Mansour Mohamad al Sabaawi. È questo il nome che gli inquirenti appiccicano al terrorista, poco più che ventenne, che sarebbe arrivato da Mosul, in Iraq, e la cui famiglia sarebbe stata ripagata dal sedicente Stato islamico con un risarcimento quantificato in 5mila dollari americani e un gregge di pecore.
I
famigliari del kamikaze, stando a quanto racconta Le Parisien, avrebbero saputo di un attacco suicida a Baghdad e non dell'operazione in Francia. Altri due fratelli, entrambi più grandi, si sarebbero uniti all'Isis.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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