Terrore senza precedenti a Parigi, decine di morti in una sala concerto e altre decine nelle strade tra esplosioni, kamikaze, sparatorie e una drammatica presa d’ostaggi in sei diversi attacchi nel cuore della capitale. Una carneficina firmata dall'Isis che lascia a terra 129 morti e oltre 350 feriti di cui 99 gravi. Ed sono proprio i tagliagole dello Stato islamico ha rivendicare gli attacchi parlando di "11 settembre francese". "La Francia manda i suoi aerei in Siria, bombarda uccidendo i bambini, oggi beve dalla stessa coppa", si legge sul canale Dabiq France, la rivista francese dello Stato islamico. Mentre altri messaggi jihadisti minacciano: "Dopo Parigi, ora tocca a Roma, Londra e Washington".
Il primo attentato è stato segnalato nel X arrondissement, in una brasserie nel quartiere tipico dei ristoranti kosher. Dieci morti a quanto sembra, poi i terroristi - come in un vero e proprio raid - sono ridiscesi verso l’XI e il XII arrondissement, a pochi metri dalla redazione di Charlie Hebdo, insanguinata dagli attentati del 7 gennaio. Lì, nella sala da concerti Bataclan - dove c’era il tutto esaurito per un concerto rock del gruppo americano Eagles of death metal - quattro terroristi al grido di "Allah è grande" hanno aperto il fuoco sul pubblico, facendo un centinaio di morti. "Ci uccidevano a uno a uno, c’è sangue ovunque, è una carneficina", ha raccontato terrorizzato un testimone che è riuscito a scappare. A mezzanotte passata, le teste di cuoio hanno fatto irruzione nel locale, portando in salvo decine di persone in evidente stato di choc e uccidendo i tre jihadisti. Intanto a Saint-Denis, allo Stade de France, tre esplosioni scuotevano gli oltre 50mila tifosi presenti all’amichevole Francia-Germania. Giocatori e spettatori sono rimasti a lungo prigionieri nello stadio, mentre fuori era il caos. Immediatamente evacuato il presidente Hollande, che assisteva alla partita in tribuna d’onore. Il bilancio parla di almeno 6 morti in esplosioni di polvere da sparo mista a chiodi in una brasserie e altri due siti adiacenti allo stadio. Un’altra sparatoria è avvenuta a rue de Charonne, altri colpi di arma da fuoco a boulevard Beaumarchais e a Faidherbe, tutti e tre luoghi a pochi metri da place de la Bastille.
È l’undici settembre dell’Europa. Il cuore di Parigi colpito a ripetizione dal terrorismo islamico, gli attacchi militarmente coordinati nel centro della capitale francese segnano una escalation furiosa di una guerra dichiarata all’occidente che, in una notte parigina di novembre, ha forse passato un punto di non ritorno. Ad agire è stato un gruppo di terroristi, probabilmente appartenenti allo Stato islamico. Hanno sferrato la loro azione in sei luoghi diversi, partendo dal X arrondissement e poi scendendo fino ai quartieri limitrofi. Sulla loro strada hanno lasciato sangue e vittime, oltre 120 innocenti trucidati in strada, al ristorante e ad un concerto. I terroristi morti, al momento, sono otto. Alcuni di loro si sono fatti saltare in aria con le cinture esplosive che avevano legate in vita. Non è escluso, però, che qualche membro dell’organizzazione sia ancora in fuga, come sottolineato dallo stesso procuratore della Repubblica di Parigi, Francois Molins.
Parigi prova a risvegliarsi dopo una notte di morte e terrore. Almeno 120 persone sono rimaste vittime dei sei attentati che ieri sera hanno colpito, per la seconda volta in un anno, il cuore della capitale francese. Sono oltre 350 i feriti, di cui 99 in modo grave. Si tratta di un bilancio terribile che fa dell’attentato il più grave mai messo in atto in Francia. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha telefonato questa mattina a Francois Hollande ribadendo che i due Paesi "continueranno a lavorare insieme e con altri Paesi nel mondo per sconfiggere il flagello del terrorismo". Parole di sdegno sono arrivate dal Vaticano che, per voce del direttore della sala stampa, padre Federico Lombardi, ha definito la carneficina di ieri "un attacco alla pace di tutta l’umanità che richiede una reazione decisa e solidale da parte di tutti noi per contrastare il dilagare dell’odio omicida in tutte le sue forme".
Gesti e parole di solidarietà nei confronti di Parigi sono giunte da ogni parte del mondo, dove molti monumenti o impianti sportivi sono stati illuminati dal rosso, bianco e blu della bandiera francese. Spenta per lutto la Tour Eiffel.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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