I jihadisti vogliono marciare su Roma

Messaggio audio: "Uccidete i miscredenti, fate schiave le loro donne"

I jihadisti vogliono marciare su Roma

In Iraq l'uso delle armi chimiche per seminare la morte sul campo di battaglia ed instillare il terrore nell'animo dei nemici. In Siria l'assedio ai villaggi curdi e la fuga di oltre 70mila persone atterrite oltre il confine turco. Sul piano mediatico un messaggio brutale e violento per insinuare la paura nel cuore dell'Occidente, farlo sentire esposto, costringerlo a tentennare. Il tutto in una sequenza devastante, che comprende il rapimento avvenuto domenica sera di un cittadino francese in Algeria. Il gruppo jihadista algerino «Jund al-Khilafà», che dice di appoggiare l'Isis, ha rivendicato ieri sera il sequestro e diffuso un video mostrando l'ostaggio, Hervè Pierre Gourdel, stretto tra due uomini mascherati e armati di kalashnikov, che implora Hollande di salvarlo. Terribile la minaccia: stop ai raid francesi in Iraq entro 24 ore, altrimenti verrà ucciso.

E mentre sul fronte siriano i miliziani del Califfato preparano la conquista della città curda di Kobane e innescano un esodo biblico sul fronte iracheno, i loro colleghi sperimentano le prime armi di distruzione di massa. Così domenica un triplice attacco suicida con ordigni al cloro stermina 300 soldati iracheni radunati nella base di Camp Saqlawiyah poco distante da Falluja. Subito dopo, su internet rimbalza il raccapricciante messaggio audio letto dal portavoce dell'Isis Abu Mohammed Al Adnani. Un messaggio studiato per far tremare i nemici dello Stato Islamico. «O mujaheddin in Europa, America, Australia, Canada, Marocco, Algeria, Caucaso, Iran...Voi che avete giurato fedeltà al Califfo...Voi che ammirate lo Stato Islamico...consideratevi soldati...Uccidete i miscredenti sia civili che militari...Non chiedete permesso a nessuno. Siete autorizzati a farlo, non è peccato». Il sermone è lungo oltre 40 minuti, ma l'obiettivo è semplice. Scatenare i lupi solitari, eccitare le menti dei fanatici nascosti tra noi, trasformarli in armi asimmetriche per far strage con i metodi più semplici, dalle mani nude all'automobile, dal macigno al coltellaccio da cucina. «Se non avete una bomba o un proiettile spaccategli la testa con un sasso, tagliategli la gola con un coltello, investiteli con l'auto, buttateli giù da dove abitano, strozzateli, avvelenateli». Metodi già visti, già sperimentati. A Gerusalemme nel giugno 2008 un arabo usò un escavatore per uccidere tre israeliani e ferirne una trentina. A Londra, nel maggio 2013, due fanatici macellarono a colpi di coltellaccio un militare colpevole di aver servito in Afghanistan. Ora l'Isis vuole trasformare queste pratiche in un'arma d'ordinanza capace di colpire tutti i Paesi della coalizione messa in piedi da Washington per fargli guerra. «Conquisteremo la vostra Roma, faremo a pezzi le vostre croci, ridurremo in schiavitù le vostre donne», sibila la «voce» del Califfato mentre invita i «lupi solitari» a mettersi in moto. Quel messaggio, spietato e brutale, altro non è se non il corollario delle tre decapitazioni messe in scena dall'inizio dei raid aerei. Se le tre uccisioni d'ostaggi puntavano a sgomentare e confondere, le parole di Adnani mirano a diffondere l'insicurezza nel cuore dell'Occidente. Fanno intendere che la rappresaglia per gli ordigni sganciati da americani e francesi può colpire anche noi. Che tutti noi siamo nel mirino. Quegli ordigni - fa capire Adnani - possono innescare una bomba umana nascosta ad un passo da noi, scatenare un pazzo pronto a farsi esplodere nel metrò, un fanatico pronto a colpire nel mezzo di una metropoli.

Ma quel messaggio non basterebbe a preoccuparci se non fosse preceduto dagli elementi di orrore contenuti nelle cronache dal terreno. Tra questi vi sono gli ordigni alla clorochina usati domenica. Gli attacchi chimici non sono una novità. Nel 2007 - quando si chiamava ancora Al Qaida Iraq - l'Isis li usò per almeno tre volte in Iraq. E ha continuato a usarli in Siria nel corso di numerosi attentati contro i militari di Bashar Assad e contro i gruppi rivali. Quel che cambia però è la dimensione. Gli attacchi precedenti erano di livello artigianale.

Gli ordigni al cloro responsabili - domenica - della morte di 300 soldati iracheni, sembrano assurgere, invece, al livello di arma di distruzione di massa. Un'arma che potrebbe facilmente venir usata per colpire le metropoli europee o americane.

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