Non avevano finora portato a gesti concreti le dichiarazioni arrivate da Ankara sui 61 palestinesi uccisi ieri al confine tra Gaza e Israele. Ora però Erdogan, che da subito aveva usato parole di fuoco su quanto successo, ha convocato l'ambasciatore israeliano Eitan Na'eh e gli ha chiesto di lasciare temporaneamente il Paese.
La decisione arriva dopo che la Turchia ha già richiamato in patria i rappresentanti diplomatici inviati a Tel Aviv e a Washington e va a sommarsi a una serie di misure: dalla proclamazione di tre giorni di lutto nazionale alla convocazione di una riunione straordinaria dell'Organizzazione per la cooperazione dei Paesi islamici per questo venerdì.
Lo stesso giorno, nel primo venerdì di Ramadan, a Istanbul è attesa una grande manifestazione a sostegno dei palestinesi. Tre dei quattro partiti presenti in parlamento ad Ankara hanno firmato una dichiarazione congiunta che condanna quanto avvenuto ieri e parole di biasimo sono arrivate anche dal filo-curdo Hdp.
Per Erdogan quanto avvenuto in Israele equivale a "terrorismo di Stato" e a un "genocidio". Parole che il premier israeliano Netanyahu non ha preso alla leggera, e a cui ha risposto con toni altrettanto eccitati.
"Erdogan è uno dei maggiori sostenitori di Hamas e non c'è dubbio che comprenda bene il terrorismo e i massacri. Suggerisco che non faccia prediche moraliste nei nostri confronti", ha detto il primo ministro israeliano.
Nuovi scontri sono esplosi oggi in Cisgiordania, dove sono almeno 46 i feriti in nuovi scontri con l'esercito israeliano. Khalil al-Hayya, numero due di Hamas, ha tuonato contro Israele, sostenendo che "la reazione naturale alla morte delle persone che stavano protestando pacificamente dovrebbe essere una Intifada araba e islamica".
La Turchia non è l'unico Paese ad avere preso misure diplomatiche per protestare.
Irlanda, Belgio e Sudafrica hanno richiamato temporaneamente i propri rappresentanti.Intanto il bilancio dei morti è salito a 61, con il decesso di due degli oltre mille palestinesi rimasti feriti ieri. Tra le vittime ci sono otto minorenni, tra i quali una neonata di pochi mesi asfissiata dai gas lacrimogeni.
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