Indonesia, aereo scomparso: l'ombra del terrorismo islamico

Se inizialmente le autorità hanno concordato che l'incidente potrebbe essere connesso alle pessime condizioni meteorologiche, col passare delle ore si è fatta strada l'ombra del terrorismo islamico

Ricerche dell'aereo scomparso in Indonesia
Ricerche dell'aereo scomparso in Indonesia

L'Airbus A320 dell'AirAsia è sparito dai radar nelle prime ore del mattino di oggi. Delle 162 persone a bordo, che volavano dall'Indonesia a Singapore, non si sa più nulla. Inghiottite nel vuoto. Il centro di controllo aereo di Giacarta ha perso il contatto con il volo AirAsia fra Surabaya e Singapore alle 7:55 ora locale (l’1:55 in Italia). Se inizialmente le autorità hanno concordato che l'incidente potrebbe essere connesso alle pessime condizioni meteorologiche, col passare delle ore si è fatta strada l'ombra del terrorismo islamico.

Il volo QZ8501 aveva lasciato l’aeroporto internazionale Juanda di Surabaya, sull’isola indonesiana di Giava, alle 5:20 ora locale (le 23:20 in Italia) e doveva atterrare all’aeroporto Changi di Singapore alle 8:30 locali (le 2:30 italiane). Secondo la AirAsia il pilota dell’Airbus 320 aveva chiesto di "deviare" dal suo piano di volo a causa delle cattive condizioni del tempo. Ignatius Bambang Tiahjono, presidente dell’Airnav, l’autorità per l’aviazione civile indonesiana, ha detto che il volo QZ8501 è sparito dai radar, 40 minuti dopo il decollo, mentre era in fase di ascesa per evitare una nuvola minacciosa, in un tratto sopra l’oceano tra Borneo e Sumatra. Il responsabile ha spiegato che è scomparso sei minuti dopo l’ultima comunicazione con il pilota. "L’aereo - ha aggiunto - aveva comunicato di voler puntare a quota 11.500 metri, quasi 2 mila metri più in alto della normale altitudine di crociera". Una rotta piuttosto inusuale, insomma.

Ma siamo sicuri che dietro a questo dramma ci sia davvero il cattivo tempo? L'Huffinton Post ricorda una serie di operazioni condotte nella parte orientale dell’isola di Giava dalle forze speciali dell’unità Densus 88 (Detasemen Khusus 88). A ridosso del Natale sono, infatti, finiti in manette Tony Sangaralo e Adi Margono, due terroristi della Jemaah Islamiyah ritenuti responsabili dell’attentato che il 12 ottobre 2002 provocò oltre 200 vittime nell’isola di Bali. Un'operazione che fa il paio col blitz del 2 dicembre quando le forze speciali hanno bloccato a Kuala Lumpur una dozzina di sospetti terroristi in partenza per la Turchia dove avevano programmato di attraversare il confine con la Siria per unirsi ai jihadisti dello Stato islamico.

Sulla rivista Inspire, diffusa nei giorni scorsi su internet, al Qaeda ha lanciato un appello ai "lupi solitari" del terrorismo islamico invitandoli a colpire compagnie aeree americane ed europee fornendo anche un manuale per costruire una bomba. Forse si tratta solo di una coincidenza.

Ma, come fa sapere l'Huffington Post, "il 24 dicembre l’ambasciata degli Stati Uniti a Giakarta aveva messo ufficialmente in guardia tutti i cittadini americani presenti in Indonesia sulla possibilità di attacchi terroristici durante le feste di Natale e fine anno".

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