Jean Daniel è un mostro sacro del giornalismo francese. Morto lo scorso anno all'età di 99 anni, nacque nel 1920 a Blida, nell'allora Algeria francese da famiglia ebraica algerina e fu grande amico dello scrittore Albert Camus, con il quale lavorò al quotidiano Combat prima di fondare il settimanale Le Nouvel Observateur. Soprattutto, Jean Daniel è un intellettuale di riferimento di tutta la sinistra d'oltralpe, e non solo. A maggior ragione sorprendono i contenuti del suo saggio postumo, con prefazione del presidente Emmanuel Macron, Réconcilier la France. Une histoire vécue de la nation letto in anteprima e sviscerato dalla scrittrice e filosofa Bérénice Levet per Le Figaro, come riporta Il Foglio. Da parte dell'intellettuale fondatore de Le Nouvel Observateur arrivano inedite bordate sul buonismo della sinistra rispetto a temi cruciali quali l'immigrazione e l'integrazione e un prezioso monito contro la perdità d'identità.
Jean Daniel contro il buonismo della sinistra gauche caviar
"Non perdonerò mai alla sinistra, alla mia famiglia di non essere inquieta per ciò che sta diventando il volto stesso della Francia" scrive Jean Daniel nel suo saggio postumo. La sinistra, scrive, "non ha solo perso il popolo nel senso sociologico del termine, e non lo ha perso soltanto come realtà politica, comunità storicamente costituita e cementata dai ricordi, da una lingua, da una serie di tradizioni, ha perso anche l'uomo, gli uomini, deridendo il bisogno di storia e di storie, di passato, di radici, di continuità storica". Il libro, scritto quando l'autore era ancora in vita e appena pubblicato in Francia, si presenta come una raccolta di scritti che coprono quattro decenni di carriera, frutto del lavoro realizzato da Benoît Kanabus che ha ordinato i testi, dividendoli per i vari temi toccati da un intellettuale fra i più importanti del '900 francese. La prefazione, come già accennato, è affidata al presidente Emmanuel Macron, il cui partito, En Marche, forse per sottrarre un po' di voti alla destra in vista delle prossime elezioni presidenziali, non ha risparmiato critiche all'isterismo woke, ad esempio criticando la scelta, da parte del più importante dizionario francese, di inserire il pronome neutro nel vocabolario.
"Islamizzazione inquietante"
Dagli scritti di Daniel emerge una critica al lassimo della sinistra nei confronti dell'islamizzazione del Paese, della perdita d'identità, come se fosse qualcosa a cui è possibile rinunciare nel nome di un multiculturalismo ideologico che, a conti fatti, non funziona e non può funzionare. "In questo momento - sottolinea - in occidente, c'è un'islamizzazione della vita quotidiana la cui espansione è inquietante. Una Francia conquistata, fagocitata da un modello non solo straniero ma anche contrario al genio francese - genio nel senso di spirito: il modello comunitarista importato dai paesi anglosassoni". Jean Daniel parla a cuore aperto, senza alcun tipo di censura, criticando la sinistra su più fronti - quella in cui lui ha sempre creduto e si è sempre riconosciuto - che sembra aver perso la bussola, fagocitata dal politicamente corretto e dalla deriva woke che proviene dal mondo anglosassone.
"Ho iniziato a pormi certe domande un giorno mentre guardavo alcuni giovani giocare a calcio, che parlavano in arabo e ignoravano i francesi accanto a loro", racconta. Uno schiaffo al mondo del progressismo da uno dei maestri del giornalismo mondiale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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